Un'opera di TrittenUn'opera di Tritten

L'osso della questione – Ai riflettori delle interviste sbattute in prima pagina, preferisce il lavoro solitario nel suo atelier. Stiamo parlando di Gottfried Tritten, autore non particolarmente noto qui da noi, al quale la Fondazione elvetica Pierre Gianadda dedica un'interessante rassegna aperta al pubblico fino al primo novembre. Silenzio, riflessione, caparbia concentrazione sembrano essere le componenti salienti del lavoro di Tritten che "depura" le sue opere da inutili orpelli superficiali, verso una rigida parvenza austera. Da un incessante confronto con elementi geometrici di derivazione astratta e con una disciplinata calligrafia compositiva, nascono i suoi lavori improntati a una severa economia del colore, ad una precisione sempre meditata. Ai più, che si imbatteranno nell'opera di Tritten (e nel ricco catalogo che, oltre a pubblicare molti suoi lavori, analizza queste ed altre problematiche stilistiche), non sfuggirà una certa componente orientale, derivata dalla meditazione Zen che Tritten ha certo assorbito da Franck Tobey.

Ripercorrendo il suo sentiero biografico ed artistico, ci si accorge di quanto articolata e composita sia la sua formazione. Nato e cresciuto a contatto con i morbidi paesaggi alpini di La Lenk, Tritten diversifica la propria formazione artistica con lo studio della filosofia e della psicologia all'Università di Berna. Numerosi viaggi in Francia, Germania, Marocco e Giappone arricchiscono il suo bagaglio di esperienze umane oltre che quello propriamente artistico. Sodale di Hermann Hesse e Friedrich Dürrenmatt, il nostro si destreggia in diverse tecniche, dalla pittura alla vetrata istoriata, dal mosaico al collage. Tra il 1958 e il 1967 è fortemente attratto e influenzato dall'action painting americana e dal valore del gesto pittorico. Negli stessi anni si dedica preferibilmente al bianco/nero e ai monocromi. L'attività cattedratica si alterna al lavoro in atelier fino alla laurea honoris causa all'Università di Berna nel 1985. Ultime esposizioni in ordine di tempo: quella alla Fondazione Louis Moret di Martigny nel 2003 e quella ai Musei Cantonali di Belle Arti di Sion nel 2005. La riscoperta delle sue opere nell'Antico Arsenale della Fondazione Gianadda è dunque l'occasione di far conoscere ad un vasto pubblico una pittura che in queste realizzazioni raggiunge certo il suo più alto grado di maturità.

Gottfried Tritten
Antico Arsenale, Fondation P. Gianadda, Martigny

Fino al 1° novembre
Dalle 10: 00 alle 18:00