Il momento della premiazioneIl momento della premiazione

Quanti Dorfles – "Quando sono andato a casa sua per catalogare e schedare le opere per realizzare il catalogo ragionato, Gillo Dorfles mi ha detto: 'Sono 300-400". Ne abbiamo contate 1930". Così il curatore della mostra Luigi Sansone ha esordito alla presentazione della grande mostra che il Comune di Milano ha voluto dedicare a Gillo Dorfles, personaggio unico nel panorama artistico del nostro secolo. "Un'introspettiva più che retrospettiva che ripercorre 80 anni di impegno", l'ha definita l'assessore Massimiliano Finazzer Flory. Accanto a questo non poteva mancare per un evento di simile portata il primo cittadino Letizia Moratti fattasi portavoce del messaggio da parte della Presidenza della Repubblica che ha voluto essere partecipe dell'evento. Dal canto suo Dorfles ha ringraziato sinceramente per l'attenzione riservatagli ironicamente dichiarando: "La mia opera è stata dispersa e molto spesso ignorata. Per questo un ringraziamento è dovuto a Gabriele Mazzotta per il coraggio dimostrato nell'appoggiare l'iniziativa del mio catalogo ragionato. Scarabocchi inutili, anche questo è stato detto del mio lavoro, che perdevo il mio tempo".

'Senza titolo', 1930 china su carta'Senza titolo', 1930 china su carta

Fama oltre oceano –  Premio alla carriera per le arti figurative The IIC Lifetime Achievement Award a Gillo Dorfles, consegnato dall'Istituto Italiano di Cultura a Los Angeles. Gioca simpaticamente con il suo premio, un riconoscimento di primo grado, che in passato è stato consegnato a personalità come Mario Monicelli, Emilio Vedova, Ennio Morricone e Renzo Piano.
 
Emozioni nello sguardo – Sono gli occhi il vero filtro con cui leggere la mostra di Gillo Dorfles. Un lungo cammino dal 1930 a 2010; l'ultima opera è infatti datata gennaio 2010 Vitriol, per ovvi motivi non è rientrata nel catalogo, così raccontata da Sansone: "Così intensamente ispirato da sintetizzare tutta la sua opera intrigante e stimolante, che ci riconduce all'essenza della vita, a percezioni lontane consce e inconsce, con sorprendente e compiaciuta curiosità". E' lo sguardo interiore, è la sensibile capacità di Gillo Dorfels di scrutare e scovare emozioni e sensazioni nascoste, che fa da guida allo spettatore. Gli occhi dell'artista aprono e chiudono la mostra: la prima opera esposta risale al 1930, un piccolo disegno che ha catturato l'attenzione di Luigi Sansone fin dal primo sguardo. Tre figure nere amorfe come sagome fuoriescono dal fondo cupo. Seguono visioni oniriche, paesaggi che invogliano alla fantastica interpretazione, colori sgargianti e tinte irreali. La visione interiore di Dorfles viene accostata addirittura a quella nota di Dante perchè sempre coerente, dagli anni '30 ad oggi.

Sguardi altrove – Le prime opere riflettono lo spirito di libera ricerca intrapresa dall'artista che sfocia nell'utilizzo della tempera grassa all'uovo, tecnica ripresa dai grandi maestri del passato. L'arte di Dorfles ripercorre trasversalmente tutti i movimenti artistici del secolo scorso: Novecento, chiarismo lombardo, cubismo. Dorfles com'è noto è stato tra i fondatori del Movimento Arte Concreta, nel 1948 con Bruno Munari, Anastasio Soldati e Gianni Monnet. Critico e teorico, Gillo si distingue anche all'interno di questo movimento poliedrico con morbide composizioni e sguardi accostati in forme e sagome variopinte. In mostra una serie di fotografie in bianco e nero ritraggono Gillo Dorfles con i grandi nomi che hanno fatto la storia artistica e culturale dei nostri giorni. Ai Monotipi degli anni '70, seguono più di dieci anni di pausa, di allontanamento dalla pittura e di dedizione all'insegnamento di Estetica a Cagliari, Trieste e Milano.


Opera nell'ultima salaOpera nell'ultima sala

Quattro opere di grandi dimensioni descrivono gli ultimi periodi; nell'ultima sala l'intero ambiente è tracciato secondo i colori di Dorfles: il tappeto su cui i visitatori camminano richiama il tappeto appeso alla parete del 1940, le sagome e linee delle tele è riportato a terra. Spazio in mostra è dato anche alla linea di gioielli disegnati e realizzati dall'artista e da qualche esempio di lavorazione materica nelle ceramiche prodotte tra Paestum e la Liguria.

Intorno a Gillo Dorfles – La mostra diventa spunto creativo per grandi e piccoli. Numerosi sono gli eventi collaterali pensati intorno all'esposizione, a partire dalla proiezione del filmato 'Attraverso il tempo attraversato dal tempo…un secolo con Gillo Dorfles' previsto per il 6 marzo alle 20.30. Il catalogo ragionato realizzato dalla Fondazione Antonio Mazzotta viene presentato alla presenza dell'artista giovedì 11 marzo alle 18.30. Per l'occasione intervengono il curatore della mostra Luigi Sansone, il critico dell'arte Claudio Cerritelli, il Presidente di San Lorenzo Gioielli Ciro Cacchione e Rolando Giovannini dell'Istituto d'Arte 'Gaetano Ballardini' di Faenza. Nell'ambito del Festival Cinque Giornate inoltre sono previste serate musicali a partire dal 18 marzo 2010. Anche le proposte didattiche per le diverse fasce di età sono curiose e coinvolgenti, così come l'arte del maestro triestino doverosamente omaggiato per il suo fondamentale contributo alla storia e cultura del nostro paese e ancora oggi esempio per le nuove generazioni per la coerenza critica e morale, come ha voluto sottolineare Luigi Sansone.

'Gillo Dorfles – L'avanguardia tradita'

a cura di Luigi Sansone
dal 25 febbraio al 23 maggio 2010
Palazzo Reale
Piazza Duomo, 12
Milano
orari: lunedì 14.30-19.30 | da martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30 | giovedì e sabato 9.30-22.30
www.mostradorfles.it