Una delle opere in mostraUna delle opere in mostra

Un'intensa riflessione sulla luce è ciò che muove l'artista austriaco Helmut Schober, che nei suoi quadri sperimenta tecniche nuove di applicazione del colore sulla tela, in modo tale da far brillare le singole particelle di pigmento su degli sfondi scuri. Ne esce un effetto straordinario, con una resa cromatica particolarmente intensa ed evocativa: l'impressione è di assistere allo sprigionarsi di luminose forze primordiali, che regalano visioni di immaginifici universi virtuali.

Nella sua recente mostra allestita alla Fondazione Mudima di Milano, che è già la sua seconda personale dopo quella del 1994, sarà possibile ammirare queste opere ricche di energia e di un arcano fascino siderale: le immagini evocano alla mente suggestivi scorci di remote nebulose, di galassie in espansione, di una polvere cosmica che aleggia maestosa nello spazio infinito.

Peter Anselm Riedl
, curatore della mostra, dice dell'artista: "Helmut Schober fissa nelle sue tele situazioni e processi virtuali, e la sua tecnica non è certo una pittura in senso tradizionale, bensì un metodo sviluppato da lui stesso […]. Da molti anni Schober esplora con risultati sempre nuovi le possibilità insite in questo procedimento. Di fronte a quadri che da un lato richiamano il conosciuto e dall'altro insistono sul diritto alla libertà dell'immaginazione, viene meno la capacità di distinguere tra concreto e astratto. […] Schober ha percorso il suo cammino artistico con ammirevole coerenza. Dalle performances e installazioni degli anni ottanta e prima ancora, quando lavorava prevalentemente con tubi al neon e specchi – ovvero con strumenti che emettevano e riflettevano la luce – compiendo passi sempre nuovi ci ha mostrato quali possano essere le possibilità della pittura intesa come mezzo che cattura la luce. La sua produzione più recente vuole apparire come una quintessenza di tale faticoso percorso".

Il dottor Helmut Herbst aggiunge poi questo ulteriore commento: "Davanti alle opere di Schober le incessanti chiacchiere sulla fine della pittura appaiono ridicole. Chi innalza i nuovi media, e il multimediale in particolare, a salvatori di una presunta pittura ormai morta e dichiara che questo sia l'unico futuro possibile per le arti

Una delle opere in mostraUna delle opere in mostra

figurative, non capisce quale forza innovatrice e trasformatrice si celi proprio nella pittura stessa. I quadri di Schober sono la prova che ci troviamo ancora una volta, come già è accaduto in passato, a un punto in cui sta accadendo qualcosa di affascinante e di nuovo e si sta aprendo un periodo stimolante per la storia della pittura".

Gli "Orizzonti enigmatici" di Schober sono dunque enigmatici proprio perché si aprono alla possibilità di più interpretazioni, si offrono allo spettatore lasciando che sia lui a completarli con la propria immaginazione e fantasia.

Helmut Schober
è nato in Austria, a Innsbruck, il primo gennaio del 1947. Negli anni 1966-1967 inizia a frequentare corsi serali di copia dal vero, sotto la guida di Walter Carl Heinrich Kühn, figlio del celebre fotografo Heinrich Kühn. Dal 1968 al 1972 ha studiato pittura e arti grafiche presso il College di Arti Applicate di Vienna. Durante questo periodo ha fatto anche diversi lunghi viaggi in Italia, mentre negli anni che vanno dal 1969 al 1971 intraprende una proficua collaborazione artistica con il fotografo italiano Mario Giacomelli.
Al 1971 risalgono anche le sue prime mostre in piccole gallerie di Milano, Venezia e Parma. Laureatosi nel 1972 presso l'accademia con lode, nello stesso anno decide di trasferirsi a Milano, fondando qui il proprio studio, dove attualmente vive e lavora.

Orizzonti Enigmatici
Mostra personale di Helmut Schober
Dal 19 gennaio al 2 marzo 2012
Fondazione Mudima
Milano, via Tadino 26
Orari: da lunedì a venerdì, dalle 15.00 alle 19.30
Sabato su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. 02 29409633 – fax +39 02.29.40.14.55
http://www.mudima.net/
info@mudima.net