Malevich, 'Testa di contadino'Malevich, 'Testa di contadino'

Grandi mostre – A Como si torna a parlare di 'grandi mostre' quelle che da qualche anno sono divenute l'appuntamento primaverile, a dar lustro ad un luogo suggestivo come la riva dove si affaccia l'elegante Villa Olmo, sede neoclassica ormai conosciuta dal pubblico come polo espositivo di eccellenza. Si sono susseguite nel tempo le esposizioni dedicate ai capolavori di Mirò, Picasso, Magritte, degli Impressionisti e l'anno scorso di Klimt, Schiele e i capolavori del Belvedere, che sono stati ricambiati dall'abbraccio di ottantamila visitatori. In totale per tutte le mostre passate i visitatori sono stati 400mila; Magritte è stato il fiore all'occhiello con 118mila visitatori.

I problemi dell'amministrazione – Il clamore sollevato intorno alla mostra dedicata ai maestri dell'avanguardia russa prevista nel 2009, è stato suscitato dal notevole ritardo nell'approvazione della delibera da parte dell'amministrazione della città con la quale si dava il via all'operazione 'grandi mostre'. Ci sono volute ben otto sedute consigliari, una delle quali terminata fuori tempo massimo alle quattro del mattino – senza contare quelle di giunta – per giungere alla sua approvazione. Sul tappeto c'era la questione del budget e dei "buchi di bilancio" che le edizioni precedenti avevano lasciato nelle casse dell'amministrazione comunale. E, il tutto era discusso nell'ambito della maggioranza di centro destra che governa la città. Il sindaco, Stefano Bruni e l'assessore alla cultura, Sergio Gaddi, non si sono risparmiati colpi di "fioretto": meglio una cadenza biennale per l'appuntamento lariano con l'arte (Bruni); perché non destinare l'1% del bilancio complessivo della città alla Cultura (Gaddi). Le schermaglie sono continuate ed hanno tenuto alta l'attenzione sulla questione delle esposizioni; cittadini più o meno d'accordo, critici o favorevoli.

Malrvich, 'Il riposo'Malevich, 'Il riposo'

Un po' di dati –  E' giunto infine uno studio condotto dall'Università Iulm di Milano nel quale intervistando 900 visitatori dell'ultima esposizione "L'abbraccio di Vienna" constata un tornaconto economico per il territorio di circa 2 milioni di euro: 71% nella ristorazione, 18%  shopping nella città, 8% negli alberghi, il 3% nei trasporti. Dato interessante, è la risposta data dal 91,60% degli intervistati, che hanno detto di essere a Como per visitare principalmente la mostra e di questi il 94,2% erano poi propensi a visitare la città prima o dopo aver visto l'esposizione. In seduta straordinaria la giunta a fine febbraio 2009 ha approvato il budget definitivo della rassegna, dando il via alla fase trafelatissima per l'organizzazione fattiva della mostra. Le voci significative: un milione 452 mila euro di costi totali, 722 mila euro di incassi della biglietteria, 460 mila euro a carico degli sponsor e 270 mila euro a carico del Comune. Il limite di 280 mila euro posto dalla stessa maggioranza come limite massimo per il contributo da parte del Comune è stato rispettato, sponsor e partner sono stati trovati: ora la scommessa è fare sempre meglio, forti dell'esperienza passata.

Si aprano le porte – Anche la data dell'inaugurazione ha subito una variazione, perché Sergio Gaddi ha voluto a tutti i costi che fosse esposto un capolavoro di Malevic, Mucca e violino, recuperato personalmente dall'assessore in Spagna. Dunque non più il 27 marzo, come era previsto inizialmente, bensì il prossimo 4 aprile 2009 prenderà il via la mostra. Fra una settimana l'esposizione "Chagall, Kandinky, Malevič, maestri dell'Avanguardia russa"  aprirà ufficialmente al grande pubblico a Villa Olmo.