Giovanni Bellini, Cristo in Pietà sorretto da quattro angeli, cGiovanni Bellini, Cristo in Pietà sorretto
da quattro angeli, c. 1470

La mostra Giovanni Bellini. Dall'icona alla storia indaga il tema iconografico della Pietà nella produzione pittorica del maestro veneziano a partire da quattro opere giovanili realizzate tra il 1457 e il 1470 circa. Opera chiave dell'esposizione è l'Imago Pietatis, appartenente alle collezioni del Museo, che viene ripresentata al pubblico dopo il restauro che, oltre a restituire una perfetta leggibilità e assicurarne la conservazione, ha permesso lo studio del disegno preparatorio e della tecnica pittorica. Accanto al dipinto, sono esposti altri tre capolavori dell'artista, Cristo in Pietà tra la Vergine e san Giovanni evangelista (1460 c.) dell'Accademia Carrara di Bergamo, Cristo morto sorretto da due angeli (1465 c.) del Museo Correr di Venezia e Cristo in pietà sorretto da quattro angeli (1470 c.) del Museo della Città di Rimini, che mettono in luce il rinnovamento del tema iconografico di origine bizantina e il suo aggiornamento in senso umanistico e rinascimentale.

La rappresentazione di Cristo come "uomo dei dolori" (in greco Akra Tapeinosis, cioè Somma Umiliazione) nasce in ambito bizantino nel XII secolo, in connessione con la Liturgia della Pasqua e alla fine del secolo successivo si diffonde anche in Occidente. Venezia, storico ponte con l'Oriente, svolge un importante ruolo di tramite di questa iconografia, come testimoniato dall'icona dipinta da un pittore anonimo veneziano nel 1300-1310 circa conservata nel Museo di Torcello ed esposta in mostra come possibile modello per l'Imago Pietatis belliniana.

Pittore veneziano, Cristo in pietà, Museo Provinciale di TorcelPittore veneziano, Cristo in pietà,
Museo Provinciale di Torcello

L'artista pur riprendendo l'Akra Tapeinosis greca, inserisce la figura di Cristo dolente in un paesaggio, restituendole un senso di verità lontano dall'assolutezza dello sfondo delle icone. Se nella Pietà di Bergamo la presenza delle figure di Maria e Giovanni umanizza e avvicina la scena sacra alla contemplazione del fedele, nelle Pietà di Venezia e Rimini Bellini abbandona l'iconografia bizantina raffigurando il corpo di Cristo come allegoria eucaristica, secondo la sensibilità della devotio moderna.

La mostra, oltre a ricostruire un importante fase della produzione belliniana – dall'iniziale adesione al linguaggio di Mantegna e Donatello alla maturazione di un linguaggio pienamente personale – indaga l'influsso dell'artista sulla pittura veneziana del Quattrocento, attraverso alcune opere di Alvise Vivarini e Lazzaro Bastiani, che testimoniano anche il gusto collezionistico del conte Gian Giacomo Poldi Pezzoli e del primo direttore del museo Giuseppe Bertini.

Giovanni Bellini. Dall'icona alla storia
a cura di Andrea De Marchi, Andrea Di Lorenzo, Lavinia Galli e Annalisa Zanni
Dal 9 novembre 2012 al 25 febbraio 2013
Museo Poldi Pezzoli, Milano, Via Manzoni 12
Orari: da mercoledì a lunedì, dalle 10.00 alle 18.00; chiuso il martedì