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Marginali – Se c'erano ulteriori dubbi sulla marginalità di Varese, e provincia, nella diffusione, nella ricezione e nella fruizione dell'arte contemponea, ecco arrivare il programma della terza edizione della Giornata del Contemporaneo, prevista per sabato 6 ottobre, una inziativa nata per volontà di Amaci (Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani) sostenuta dalla Direzione Generale per l'Architettura e l'Arte Contemporanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Aperto e gratis – Cosa succede in questo giorno di ottobre: oltre 500 organizzazioni culturali presenti su tutto il territorio nazionale aprono gratuitamente le loro porte al pubblico. Musei, gallerie, studi d'artista, associazioni, tutto ciò che può avvicinare, sensibilizzare il pubblico all'opera, al linguaggio espressivo, diciamo largheggiando, degli ultimi cento anni.

L'opera di M.C. Galli al Parisi ValleL'opera di M.C. Galli al Parisi Valle

Solo sei – Ebbene, i dati di adesione sono nitidi e dicono di un territorio abbastanza ostile ad approfondire il discorso: in tutta la provincia sono solo sei gli spazi 'enunciati' all'interno dei programmi: cinque privati, la Palmieri (mostra di Cazzaniga) e la Memoli (mostra di Cardella) di Busto Arsizio, lo Spazio Zero (mostra di Giani) di Gallarate, il Chiostro Arte Contemporanea (mostra di Gilardi) di Saronno, la Ghiggini (Tavernari) a Varese. Tutti spazi per i quali, va detto per dovere di cronaca, l'ingresso gratuito è già previsto. Unico museo pubblico della provincia a prestarsi alla gratuità estemporanea richiesta dalla giornata è il Civico Museo Parisi Valle che ha ancora 'in cartellone' la mostra "Metafore della memoria". Nessun museo della nostra provincia peraltro è tra quanti risultano associati all'Associazione, guidata da Gabriella Belli e Giacinto Di Pietrantonio e che annovera tra gli altri, il Macro di Roma, la Gam di Torino, il Pac di Milano, il Mambo di Bologna, il Mart di Trento e Rovereto, ma anche istituzioni più a misura locale.

Confronti impietosi
– Un po' di confronti potrebbero servire: senza considerare  i grandi centri, Milano, Torino, Roma dove gli appuntamenti sono innumerevoli, basta guardare un po' più in là per farsi un'idea. Nella sola Como, gli appuntamenti previsti sono cinque; a Brescia, tredici; a Bergamo, addirittura ventuno. Usciamo dalla Lombardia, verso regioni forse insospettabili: Bolzano ha otto incontri dedicati al contemporaneo, la sola Rovereto, rivitalizzata d'incanto grazie al Mart, ben otto e tutti di alto livello, Trento città, undici.

Dove sono gli artisti? – Dati interessanti, che confermano trend già abbastanza consolidati. Sulle poche iniziative in corso dalle nostre parti, sugli scarsi spazi adibiti al contemporaneo e sulla poca visibilità che questi hanno o potrebbero avere anche in iniziative promozionali come queste. Ma anche va detto, sulla riluttante iniziativa dal basso. Per dire: nella sola Bergamo, sei artisti hanno messo a disposizione i propri atelier per incontrare il pubblico. A Varese e provincia nessuno.