ritratto fotografico di Zhou EnlaiRitratto fotografico di Zhou Enlai

Ritratti – È stato lui a scattare il leggendario ritratto fotografico di Zhou Enlai, dirigente del Partito Comunista Cinese e capo di governo della Repubblica Popolare Cinese dal 1949 fino alla morte. Suo, il ritratto di Eugenio Montale che si stropiccia gli occhi. E di un dubbioso e riflessivo Luca Cordero di Montezemolo. Lo abbiamo incontrato di recente al taglio del nastro dell'imperdibile collettiva fotografica allestita al Chiostro Artecontemporanea di Saronno, curata da Cristina Casero. Un vernissage che subito si è trasformato in un vivace dibattito tra Carla Cerati, Uliano Lucas e Paola Mattioli.
Stiamo parlando di Giorgio Lotti, un professionista del campo della fotografia che, facendo un omaggio straordinario al Belpaese, porta in mostra alla duet art di Vicolo Santa Chiara un sessantina di scatti che raccontano "L'Italia e gli italiani". La mostra, che propone un'antologia dell'immenso atlante della "memoria visiva" firmata dal maestro, resterà aperta al pubblico dal 7 maggio al 4 giugno.

Lo si potrebbe definire cogitabondo, assorto nei pensieri sulla gravità e sulla responsabilità che richiede ogni scatto fotografico. Giorgio Lotti dimostra, con questa rassegna e con un'incomparabile carriera maturata in decenni di attività, quale livello di scrupolosità e quale ònere richieda il lavoro di fotografo. Fuori dalla scontata concezione che fa della fotografia un oggetto domestico e piacevole da appendere al muro, lo scatto in bianco e nero o a colori diventa reportage in presa diretta su un fatto o su un luogo.

Il cruccio più stringente, il "nodo della coscienza", oltre che del lavoro, riguarda l'archivio personale, di cui Lotti non fa mistero: "In decenni di attività, si è costituito un patrimonio storico, sociale e politico, oltre che artistico, di grande importanza: sono gli scatti che ho realizzato in giro per il mondo in tanti anni di lavoro". Un archivio che ha fatto gola, tra gli altri, all'entourage di

Una dei più celebri scatti di Giorgio LottiUno dei più celebri scatti di Giorgio Lotti

Bill Gates e, più vicino a noi, alla "squadra del Chiostro di Voltorre". 
Quale destinazione, quale possibile fruizione pubblica o meta di studio per questo materiale? Ecco il dubbio più grande che sta tra i pensieri e il cuore del grande autore.

Quì da noi – e non solo – manca infatti una completa ed approfondita conoscenza o attività di studio e tutela sulla fotografia. Tutto è lasciato al caso o all'improvvisazione. E così la nostra regione – ma non è da sola, giacchè si tiene in buona e numerosa compagnia – rischia di perdere o di vedere chiuso in un caveau un tesoro che non ha prezzo.
Lotti avverte: "Il pericolo più grande sono le splendide, orribili fotografie, quelle dolciastre, edulcorate o quelle che ti vogliono scioccare a tutti i costi". 

Memoranda – Giorgio Lotti ha mosso i primi passi collaborando alla Notte, al Mondo, per poi approdare al leggendario Paris Match. Nel 1964 è entrato nello staff di Epoca, sotto la direzione di Nando Sampietro. E ci ha lavorato senza mai fermarsi fino al 1997, anno di chiusura del giornale, quando è passato a Panorama, dov'è restato fino al 2002. Per il reportage realizzato in Cina nel 1973, la più prestigiosa università di giornalismo degli Stati Uniti, la Columbia di New York City, l'ha insignito del premio "The World Understanding Award". Sue immagini sono conservate in musei di tutto il mondo, fra cui il Royal Victoria Albert Museum di Londra e il Cabinet des Estampes di Parigi.

Giorgio Lotti – L'Italia e gli Italiani
Dal 7 maggio al 4 giugno 2011
Inaugurazione: sabato 7 maggio, ore 18.00
Varese, duetart gallery
vicolo santa chiara 4 21100 varese
tel. 0332 231003 www.duetart.com
info@duetart.com