Museo della motociclettaMuseo della motocicletta

Una media di oltre 2000 visitatori all'anno, fra scolaresche, motoclub e appassionati, per 70 esemplari esposti in un modernissimo open space.
In 4 anni di attività il Museo della Motocicletta di Tradate, nato dalla ristrutturazione dell'originale stabilimento che per quasi un secolo ha ospitato in via Zara le storiche officine Frera, si è ormai costruito un curriculum di tutto rispetto, conquistandosi la piena fiducia di pubblico e addetti ai lavori, ed entrando di diritto nei più rinomati circuiti culturali del settore, con una piena attività di contatti e scambi con altri musei italiani.
La passione dei membri della Fondazione Museo Frera, costituitasi nel 2007, ha reso il museo una realtà dinamica ed in costante crescita.

Una doppia anima in un unico open space – Alla sezione dedicata esclusivamente al marchio Frera, con 21 modelli, uno dei quali è stato recentemente richiesto per un'esposizione alla Pinacoteca di Siena, si affianca oggi quella che ospita una settantina di motociclette prodotte in Lombardia, prestate da volonterosi collezionisti. "Proprio per quest'ala, sono in arrivo nuovi cambiamenti – spiega il segretario della Fondazione, Carlo Uslenghi – L'intenzione è infatti quella di aprire un'ulteriore sezione tematica, dove troveranno posto motolettighe e moto mitragliatrici, mezzi di trasporto che la Frera forniva all'esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale. In contemporanea, vorremmo programmare delle proiezioni video che documentino l'attività delle Officine Frera, prima fabbrica italiana di motociclette che, nel 1905, ha portato e fatto conoscere il nome di Tradate in tutta Europa".

Moto in esposizioneMoto in esposizione

Benefattori cercansi – Ma il Museo guarda con caparbietà al futuro, senza perdere di vista il proprio obiettivo, quello di continuare a ricostruire, attraverso l'acquisizione e il restauro di nuovi esemplari, l'intero percorso cronologico dei modelli realizzati dallo storico marchio tradatese nel suo secolo di vita. "E' un lavoro che si farà lentamente nel tempo", prosegue Uslenghi che sottolinea: "l'attività di costruzione del Museo è complessa e i costi di gestione necessari a garantire la sicurezza delle moto esposte, strettamente legato al loro valore economico, sono decisamente elevati.
Il problema è cercare fondi per l'acquisto di qualche vecchio modello, magari nascosto nel garage di qualche appassionato che preferisce tenerlo per sé, anche se in pessime condizioni. Al costo che la Fondazione deve affrontare per rilevarlo, si aggiunge quello dovuto alla ristrutturazione. Spesso si tratta di vere e proprie ricostruzioni: i pezzi originali sono introvabili, perciò, grazie alla manualità e alla pazienza dei nostri soci, ogni componente, ogni accessorio, deve essere ricreato osservando libri e foto degli originali.
Perché il museo possa davvero crescere sarebbe determinante il contributo di benefattori- prosegue Uslenghi. Noi siamo sempre alla ricerca di appassionati che vogliano donare la propria moto alla Fondazione. In cambio, il generoso gesto, sarebbe ricordato con una targa permanente a nome del donatore".

I diretti interessati…sono avvisati!

Il Museo della Motocicletta
via Zara, Tradate
vistabile tutti i giovedì dalle 20.00 alle 22.00
e tutti i fine settimana, dalle 15.00 alle 18.00.