La fornace di Travedona MonateLa fornace di Travedona Monate

Ripensare globalmente il territorio – La fornace da calce di Travedona, situata in Località Faraona, fu attiva nel periodo romano ma, dopo il suo spegnimento, si persero le tracce fino agli anni Venti del secolo scorso, quando l'area fu pesantemente manomessa durante i lavori di scavo per la costruzione di una strada d'accesso alle nuove fornaci. Oggi, sotto il segno della riqualificazione ambientale e territoriale, l'amministrazione comunale sta lavorando ad un progetto di valorizzazione di tutta la zona con nuove ipotesi di musealizzazione. Noi siamo andati sul sito.

L'innesto contemporaneo – "Uno degli aspetti

Scavi archeologici all'antica fornaceScavi archeologici all'antica fornace

certamente più innovativi – ci spiega l'architetto Angela Baila – è l'ipotesi di copertura del sito della fornace e la musealizzazione della struttura. Gli studi archeologici e stratigrafici su questa porzione sono stati ripresi nel 1998, quando un'équipe della Sovrintendenza ai Beni Archeologici ha incominciato a monitorare e verificare l'intera area, già pesantemente compromessa, negli anni Venti del secolo scorso. Il progetto innovativo riguarda la copertura del sito con una "calotta trasparente" altamente compatibile con l'ambiente, meglio, in grado di dialogare con il paesaggio e capace di costituire un polo fondamentale dei circuiti turistici della zona prealpina e dei Laghi".

Valorizzazione territoriale – D'accordo con questa visione di progettazione globale e dell'urgenza di concentrarsi sul reperimento fondi, anche l'amministrazione locale che è interessata allo sviluppo e alla valorizzazione territoriale dell'intera zona. "È evidente – sottolinea Laura Bussolotti, consigliere comunale all'ambiente e territorio del Comune di Travedona Monate – che l'importanza di un sito di questo tipo qualifichi l'intera zona delle rive del lago. Dobbiamo pensare lo scavo all'interno di un progetto ambientale e di sviluppo turistico sostenibile".

Lago di MonateLago di Monate

Lo studio e le conferme – Ad accompagnarci nella visita del sito anche l'archeologo Giancarlo Geddo che specifica: "Le strutture murarie dell'antica fornace sono caratterizzate da diverse tipologie costruttive. Da ciò si è ipotizzato e successivamente verificato, che l'impianto architettonico ha subito alcune trasformazioni nel corso della propria esistenza. Sulla base dei dati emersi dagli scavi e grazie a confronti tipologici, è stato possibile delineare un'ipotetica ricostruzione stratigrafica della fornace, dotata di prefurnio e di un locale adiacente con funzione di deposito. Il gruppo di studiosi ed esperti della Sovrintendenza ha inoltre compiuto un'approfondita analisi stratigrafica sul sito archeologico, mettendo in evidenza le fasi storiche del monumento, confermando diverse ipotesi storiche e determinando la stesura di una verosimile evoluzione spazio-temporale del complesso architettonico".

Presenza consolidata nei secoli e forte legame col presente – Ci viene inoltre spiegato che questo luogo ha una fortissima attinenza con l'orizzonte odierno, visto che il legame con la contemporaneità ed il territorio circostante è fortissimo. In queste zone, infatti, la vocazione produttiva principale è ancora la stessa. E dopo duemila anni, vicino all'antico manufatto archeologico, moderne industrie ed insediamenti aziendali continuano ad estrarre la materia prima per il cemento.