Saluzzo (CN) – La Castiglia, antica fortezza e residenza marchionale, oggi spazio museale e luogo del contemporaneo, ospita fino al 1° marzo 2026 la personale di Ferdinando Scianna (Bagheria, PA, 1943), primo fotografo italiano a essere annoverato tra i membri della prestigiosa agenzia internazionale Magnum Photos e tra i protagonisti assoluti della fotografia del Novecento.

La mostra, dal titolo La moda, la vita, curata da Denis Curti, esplora per la prima volta uno dei capitoli meno noti della lunga carriera di Scianna: la fotografia di moda. Un tema che l’autore affronta con il suo linguaggio di fotogiornalista, capace di scardinare l’estetica patinata delle passerelle e dei cataloghi per restituire un racconto più umano, più vero. Nelle sue immagini la moda abbandona l’artificio e si confonde con la vita reale, tra strade, feste e paesaggi del Sud, dove il confine tra reportage e narrazione visiva diventa sottilissimo.

Il percorso espositivo, che riunisce oltre novanta fotografie, si apre con una sezione dedicata al legame tra Scianna e Leonardo Sciascia, a cui l’artista fu profondamente legato. Gli scatti realizzati insieme documentano non solo una collaborazione professionale, ma anche l’amicizia e la complicità tra due grandi intellettuali siciliani. Seguono una serie di dodici fotografie provenienti dalla collezione della Fondazione Arte CRT, in comodato alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino: immagini scattate in India, in Francia e in Bolivia, che mettono in luce lo sguardo da reporter di Scianna, attento ai gesti, ai volti, ai dettagli della quotidianità.

Questa sezione diventa la chiave di lettura dell’intera mostra: per Scianna, infatti, il reportage resta la matrice stilistica e narrativa di ogni suo lavoro, sia che documenti le feste religiose siciliane, sia che realizzi un servizio per un marchio di moda. L’attenzione alla vita, all’essere umano e alla realtà è la costante che attraversa tutta la sua produzione, e che gli consente di restituire una visione autentica della bellezza, sempre intrecciata alla verità.

L’esordio di Ferdinando Scianna nel mondo della moda risale al 1987, quando i giovani stilisti Dolce & Gabbana gli affidano la realizzazione delle immagini per i cataloghi di due collezioni. Nasce così una delle collaborazioni più felici e sorprendenti nella storia della fotografia italiana. Scianna affronta la sfida senza rinunciare alla propria identità di fotoreporter, portando la moda fuori dagli studi di posa e dentro la realtà concreta della Sicilia, tra le sue strade, le feste popolari, i paesaggi assolati. Le modelle, immerse in quel contesto vivo e palpitante, diventano parte di un racconto collettivo, dove l’abito non è più protagonista ma strumento di una narrazione visiva.

In quegli anni si consolida anche la collaborazione con Marpessa, top model di origine olandese che diventa la sua musa e incarna la bellezza mediterranea. Scianna la ritrae come una figura insieme reale e simbolica, rappresentazione di un ideale di femminilità autentico e potente. Le sue fotografie di moda sono frammenti di storie, visioni che uniscono etica e stile, memoria e intuizione, fotografia e letteratura.

L’esposizione segue l’intero percorso di Scianna nel mondo della moda, durato quasi dieci anni, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta. In quel periodo il fotografo collabora con importanti brand e con riviste internazionali come Vogue, Vanity Fair, Stern e Grazia, costruendo un linguaggio unico, capace di coniugare rigore compositivo e libertà narrativa. Il suo sguardo, sempre radicato nella realtà, trasforma la fotografia di moda in racconto visivo, mantenendo intatto il legame tra immagine, verità e cultura.

La moda, la vita non è soltanto una retrospettiva sul lavoro di Scianna, ma anche una riflessione sulla fotografia come forma di pensiero e come modo di stare nel mondo. Il percorso allestito alla Castiglia invita a ripercorrere la storia di un autore che ha saputo trasformare ogni immagine in una testimonianza di vita, in una traccia poetica della realtà. E mostra come, anche nella moda, la forza dello sguardo possa farsi narrazione, racconto e memoria condivisa. La mostra è aperta al pubblico venerdì, 15 -19; sabato, domenica e festivi, 10 -19.