Ascona – A cento anni dalla scomparsa di Félix Vallotton, la città gli dedica un omaggio potente, sensibile, visivamente indimenticabile con la mostra “Félix Vallotton – Un monumento alla bellezza”. Allestita al Museo Castello San Materno – Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten si possono ammirare 55 opere tra dipinti, disegni e cicli grafici, in una delle rassegne più suggestive dell’anno.
L’esposizione si inserisce nel programma nazionale 2025│Année Vallotton, che vede coinvolti anche il Musée Jenisch di Vevey, il Kunst Museum Winterthur e il Musée cantonal des Beaux-Arts di Losanna. Un circuito di mostre che ridisegna il profilo di un artista visionario, svizzero di nascita, parigino d’adozione, e sempre in controtendenza. La curatela di Harald Fiebig guida i visitatori attraverso i molteplici volti di Vallotton: ritrattista tagliente, paesaggista essenziale, cronista visivo della società borghese, autore di xilografie che ancora oggi pungono la coscienza. Le opere in mostra – molte provenienti da una collezione privata svizzera raramente esposta – restituiscono il rigore formale e l’occhio analitico di un artista che ha fatto della bellezza un affare serio, quasi scientifico.
Il percorso espositivo racconta i diversi cicli della sua carriera: gli esordi ritrattistici degli anni Ottanta dell’Ottocento, l’ingresso nel gruppo dei Nabis e la sua visione sintetica della realtà, la maturità paesaggistica alimentata dai viaggi in Italia e in Europa, e infine il ritorno, quasi ossessivo, alla grafica in bianco e nero. Proprio qui, nella sua opera xilografica, Vallotton ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte: dai taglienti interni domestici delle Intimités alla cruda rappresentazione degli orrori della guerra in C’est la guerre, passando per la serie urbana Paris intense e le montagne filtrate attraverso l’estetica giapponese. Il nero non è mai solo ombra, ma voce, tensione, dramma.
La mostra di Ascona non è una semplice retrospettiva: è un’immersione totale nella mente di un artista che ha raccontato la vita senza abbellimenti. Vallotton non lusinga, non consola: osserva, incide, interroga. E ci obbliga a fare lo stesso.
L’esposizione è visitabile sino al 7 settembre nei seguenti orari: da giovedì a sabato, 10 — 12/14 – 17; domenica e festivi, 14 — 16. (Foto: Peter Schälchli).
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