Emma ZanellaEmma Zanella

La Gam di Gallarate è il museo capofila di un progetto iniziato due anni fa. Dieci musei dedicati all'arte contemporanea sono confluiti in una rete di azioni coordinate e di "comunicazione permanente". La complessità dell'evento necessitava di un ente che, in stretta collaborazione con tutti i musei coinvolti, fungesse da referente e anello di congiunzione del progetto. Per rispondere alle esigenze doveva essere un'istituzione museale con una struttura solida che potesse sostenere anche la gestione amministrativa di questa complessa macchina. La scelta che ha individuato la Gam – ovviamente – è stata condivisa e approvata da tutti coloro che sono coinvolti "dall'uragano Twister". 
Presentati in settimana i lavori dei dieci artisti, tutti soddisfatti del risultato, la sinergia ha dato buoni frutti. Ne parliamo con Emma Zanella, direttrice della Gam.

Emma Zanella, quali sono state le tappe fondamentali del progetto Twister?
"L'inizio è stato nel 2007 quando siamo entrati in contatto Regione Lombardia che ci ha chiesto di creare un'iniziativa comune che portasse alla formulazione di una rete tra i dieci musei interpellati. I primi mesi ci sono serviti per capire come muoverci e conoscerci meglio. Abbiamo visitato le varie sedi, che non sono proprio vicine. Successivamente la Regione ha messo sul tavolo lo studio di fattibilità e siamo così passati alla fase operativa. Abbiamo ottenuto un ulteriore aiuto economico partecipando al Bando della Fondazione Cariplo che è servito a supportare le spese legate alla comunicazione e alla pubblicità".

Quali erano i presupposti di quest'iniziativa?
"La volontà alla base è quella di far lavorare gli artisti contemporanei nei musei, realizzando opere che dialogano con l'ambiente, che siano pensate appositamente per ogni sede".

La nuova GamLa nuova Gam

Com'è avvenuta la selezione?
"La Regione ci ha lasciati liberi sulla scelta degli artisti. Abbiamo così deciso di fare un concorso internazionale ad invito con la supevisione, oltre che dei dieci direttori dei musei, di advisor e critici europei. Hanno contribuito al lavoro della Commissione giudicatrice anche Serhan Ada (Comitato Direttivo Santralistanbul Contemporary Art Museum e Istanbul Capitale Europea della Cultura 2010); Rachele Ferrario (critica d'arte e docente dell'Accademia di Brera); Alberto Fiz (critico d'arte, curatore e giornalista professionista) e Riccardo Passoni (Vice Direttore Fondazione Torino Musei, Amaci). Sono stati scelti artisti già abituati a realizzare opere site specific o operanti nella pubblic art. Ne sono stati scelti 59. La commissione ha poi selezionato 20 artisti ed ognuno ha ideato un progetto per ogni museo. Dopo due giorni di lavoro sono stati selezionati i 10 artisti a cui assegnare l'incarico e un'undicesima artista, un'israeliana che ha creato una video-installazione che coinvolge le dieci sedi".

Siete stati soddisfatti del risultato?
"L'intero gruppo è molto soddisfatto. Il progetto ha funzionato, ha dato libero sfogo alla creatività di questi artisti portando in ogni museo una nuova opera da aggiungere alla propria collezione".