GIULIA FEDERICO – VIDEO DI PRESENTAZIONE

L'obiettivo della mia ricerca artistica in generale, è porre l'accento su quegli aspetti della realtà concre­ta che quasi sempre passano inosservati. Mi focalizzo sul soggetto che decido di disegnare, e ingrandisco quest'ulti­mo in modo da farlo risultare quasi spiazzante.

Lavoro in modo che le venature del frutto, unite alla esasperazione e invenzione del dettaglio, diventino qualcosa d'altro, evo­chino suggestioni, reali o immaginarie. Vedere che in un frutto ci sono venature che somigliano a strade o ad arte­rie, o che ci sono altre parti costituite da trame di particolare stranezza, apre i confini dell'immaginazione e dello stupore.
Esiste UN MACROCOSMO NEL MICROCOSMO.

FEDERICA FERRI – VIDEO DI PRESENTAZIONE

La genesi di questi ultimi lavori è da ricercarsi nel particolare appeal che texture e pareti hanno nella mia ricerca, nella sensibilità per le cromie e le stratifica­zioni delle superfici, nell'attenzione rivolta ad architetture quotidiane e inosservate.

Ricerco muri dalle particolari consistenze e memorie, abbandonati allo scorrere del tem­po, ma al di là della rovina cui vanno incontro, percepisco la capacità comunicativa di questi edifici che, sgretolando­si lentamente, lasciano intravedere i vari strati colorati che ne raccontano la storia. Così, tramite la tecnica dello strappo d'affresco, stralci di queste pareti vengono tolti dal loro contesto per assurgere al ruolo di opere d'arte, essere offerte al pubblico che ora si può accorgere della quotidia­na bellezza di intonaci e colori, interrogarsi sulla memoria e sul destino di questi muri, struttura e storia di noi, cui viene restituita nuova dignità forti di tutto il loro portato immaginifico.

DAVIDE GENNA – VIDEO DI PRESENTAZIONE

Attraverso contaminazioni minimaliste e concettuali, presento al pubblico questi due lavori: un'ex vedova e buio in favola. Con il primo, del 2011, analizzo il tema della figura attraverso la neutralizzazione di un viso che diventa presenza in chiave scultorea.

Nel secondo lavoro invece, del 2012, affronto, attraverso un'estremizzazione prospettica, la manifestazione di una parentesi di buio nell'attualità socio-culturale, soffermandomi sulla perce­zione positiva di ciò che non si conosce. Così questi lavori, in un rapporto cromatico e temporale, diventano gli ultimi tasselli di una riconoscibile scacchiera poetica, dopo i quali l'esercizio dell'artista viene proteso allo sfondamen­to di orizzonti nuovi, in un'ottica di maternità creativa sempre connessa al presente sociale.

ENZO MODOLO – VIDEO DI PRESENTAZIONE

Vedo la pittura come esplorazione e ricerca; una ricerca su me stesso e sulle qualità materiche della pittura, un'esplorazione sulla forza espressiva del gesto e il segno. Quando dipingo lascio emergere l'inconscio con gestualità e passione. Solo alla fine del processo creativo mi soffermo sul fattore compositivo.

Nella più recente fase del mio lavoro, penso al vuoto come elemento di genesi; drammatiche esplosioni di luce e ombra si affrontano e si completano trovando un momentaneo riposo… Luce e ombra come agenti primari della creazione, opposti e complementari che riposano nel vuoto con armonia e tensione, la stessa tensione che mantiene in sospensione lo scontro di energie…

MATTEO PIZZOLANTE – VIDEO DI PRESENTAZIONE

Tra scultura e pittura la mia ricerca visiva è incentrata sul rapporto tra stasi e movimento in cui la materia ha un ruolo da prota­gonista. L'energia che scatu­risce da ogni materiale è alla base di questo rapporto che a volte può portare a con­seguenze ultime: micro esplosioni, dilatazioni formali, ri­gonfiamenti, turgori, infossamenti, sfi­lacciamenti, disgrega­zioni: sono manifestazioni che riman­dano sia a pro­cessi fisi­ci universali sia a intimi microcosmi del sen­tire quo­tidiano.

Sia il primo sia il secondo aspetto cerco di espri­merlo nella bidimensionalità, per mez­zo di supporti di stam­pa fotografica sui quali intervengo con inchiostri , acri­lici e incisioni a rilievo e nelle opere di scul­tura, spesse volte site specific, attraverso gesso, plexiglass, ferro, legno. Presup­posto creativo ed essenziale di ogni opera diventa il le­game tra fragore e silenzio: il primo nel caos e nella viru­lenza del­l'evento, il secondo nel calmo as­sestamento della materia.

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