Luigi SangalliLuigi Sangalli

Riprendere l'inerzia – Anche la Sangalleria ha risentito dell'empasse. Chiusa a gennaio la mostra dedicata alle Natività, anche del serafico fotografo Luigi Sangalli, il titolare del piccolo spazio, si erano perse apparentemente le tracce. Di lui e della sua discreta attività di gallerista a volte di squisite e selezionate scelte espositive. Scelte che si apriranno a breve a nuovi impulsi, che risentono della necessità  di riprendere, per Arcumeggia, quell'inerzia che per molti è sembrata interrompersi. Tra le iniziative segnalate dal sindaco Angela Viola, figura anche la riapertura, da qui fino a novembre, dei due piccoli locali della Sangalleria: negli anni scorsi vero traino turistico, per diverse migliaia di visitatori affluiti anche per vedere le sue piccole mostre.

L'omaggio a Ferriani – La mostra dedicata a Luciano Ferriani, già preventivata da tempo e finora non realizzata e un'altra dedicata a Carlo Fayer. Scelte locali, quelle che, tranne rari casi, hanno caratterizzato sin qui l'attività della piccola galleria ricavata da un ex macelleria nel cuore del paese. Per Ferriani, l'occasione è il quarantennale della scomparsa. Per l'evento, il gallerista ha trovato l'appoggio anche economico tanto del comune di Casalzuigno che di quello di Cocquio Trevisago, dove il pittore, nella frazione di Caldana, ha vissuto. Una sorta di piccola antologica, una trentina le

Un'opera di Luciano FerrianiUn'opera di Luciano Ferriani

opere, tra cui la  Deposizione di recente restauro. L'intera mostra, inaugurazione prevista per il 27 luglio e chiusura a fine settembre, sarà poi trasferita nella stessa Caldana.

Sperperata l'energia – Diversa la motivazione che induce all'omaggio a Carlo Fayer, validissimo frescante, già transitato anni fa ad Arcumeggia in occasione di un corso sull'affresco tra il 1996 e il 1997. "L'artista – spiega Sangalli – avrebbe già dovuto eseguire anni fa un lavoro sui muri del borgo; ma pur avendo trovato anche le sponsorizzazioni, il progetto non andò in porto. Per questo motivo, personalmente vivo questo omaggio come un risarcimento per quell'occasione non sfruttata". Sempre sul filo dei sentimenti il fotografo. Ma improntati ad un diffuso pessimismo i suoi ragionamenti sul presente e sul futuro di Arcumeggia. "Si è perso tutto qui – sospira – mi sembra si sia sperperato molto dell'entusiasmo e dell'energia che c'era fino a qualche tempo. Mi auguro solo che venga data, allo stesso sindaco di Casalzuigno, la possibilità di ripartire con un programma e personale che abbia molto da investire. Arcumeggia non ha bisogno di gente seduta".