Busto Arsizio – Una malinconia latente percorre le pagine di “Elegie notturne” silloge poetica di Antonio Maria Pecchini per i Quaderni di Villa Borletti, pubblicazione realizzata dall’Associazione Culturale Amici di Villa Borlett di Origgio.

A fare da sfondo alle elegie, divise in due distinti momenti, è in prima battuta uno scenario aulico: la quiete di un lago, l’azzurra purezza del cielo, il silenzio del mondo attorno.
A tale luminosità Pecchini contrappone nella seconda parte le tenebre notturne quale estrema misura di una condizione che non si è convertita nell’anelata consonanza sentimentale.

Nella lucida e esaustiva prefazione di Domenico D’Angelo vengono cadenzate le caratteristiche fondative della poetica di Antonio Maria Pecchini, con precisi nessi ad una produzione le cui origini fanno iniziale riferimento a “D’amor parlando” del 2002.
Rimaste nel segreto di un cassetto per alcuni anni le “Elegie Notturne” esprimono, nel succedersi dei versi, come la cadenza degli eventi naturali trovi consonanza nel sussurrato moto dei sentimenti.
Pecchini investe se stesso di titubanti speranze sovente segretamente desiderate, nella realtà pervase da toni amari: “dovevi dirmi che la vita è un lago di dolori”.

Il pegno consiste nell’impossibilità di vivere nella realtà l’agognato amore nel ricordo “dei giorni trascorsi a fianco di altri giorni…” sino a che “girato l’ennesimo angolo del lago si persero d’entrambi le tracce…”.

Antonio Maria Pecchini è nato a Busto Arsizio nel 1947.
Diplomato all’Accademia di Belle Arti in Brera, ha insegnato Discipline Plastiche Educazione Visiva al Liceo Artistico “Paolo Candiani” della sua città.
Dagli anni settanta svolge attività artistica attraverso rassegne collettive e personali in ambito nazionale e internazionale.

Antonio Maria Pecchini – “ Elegie notturne” – Quaderni di Villa Borletti, pp.54

Mauro Bianchini