K. Tagliatti, Rose del mio giardinoK. Tagliatti, Rose del mio giardino

Peccato solo che in questa Ordire trame, la mostra che si apre il 19 maggio negli spazi del Il Chiostro di Saronno in contemporanea con la Galleria G7 di Bologna, curate entrambe di Angela Madesani, non vi sia, tra altre possibili scelte, anche la nostra Mariuccia Secol, una artista che dell'ordito, della trama,  della ricerca serrata di un percorso artistico alternativo è sicuramente precorritrice, in tutti i sensi, anche quello letterale, si voglia intendere il titolo dato alla rassegna.

In mostra sono invece i lavori di Pinuccia Bernardoni, Jorunn Monrad, Adele Prosdocimi, Ketty Tagliatti, quattro artiste, per la prima volta insieme in una mostra. Non si tratta dunque di sintetizzare un movimento teorico, ma di unire sotto un unico cielo espositivo quattro figure, autonome l'una dall'altra, che tuttavia in maniera abbastanza simile si approcciano all'arte guidate da un confronto serrato, quotidiano, quasi rituale con le proprie passioni-ossessioni.

Un'opera di Adele ProsdocimiUn'opera di Adele Prosdocimi

Quella di Ketty Tagliatti, ferrarese, classe 1955, è stata per lungo tratto un oggetto domestico, banale: la poltrona, visitata, rivisitata in opere non solo pittoriche, anche di ampie dimensioni. Dal 2003, la sua attenzione si è spostata su un altro particolare domestico, preso non suo valore ontologico, ma come stilema formale,  i petali delle rose del suo giardino  che disegna, ricama sulle sue tele, in un incessante diario che anche crescita lenta e continua scoperta. 

Aspetti questi, che emergono anche nei lavori  – solitamente forme organiche, animali della norvegese  Jorunn Monrad, autrice di ipnotiche visioni che sembrano desunte da osservazioni al microscopio e riportate in un complesso e paziente far grande sulla tela.

Il disegno è invece l'interesse su cui si è concentrato negli ultimi tempi l'attenzione della pisana Pinuccia Bernardoni (1953), alla ricerca di una tensione segnica che sviluppi il piano in volumi tridimensionali, anche lei partendo da un soggetto, per certi versi ugualmente ossessivo, le foglie.

Come, del resto una certa ossessione, si riscontra nella mappatura dei simboli che geometrici, Adele Prosdocimi, alle loro connessioni formali, ai loro legami semantici. Nel catalogo che accompagna la mostra anche un testo di Cristina Casero, che ripercorre in modo sintetico una sorta di storia dell'arte al femminile sottolieando sopratutto le difficoltà di accreditamento in un mondo ancora in buona parte virile e la tenace pazienza delle donne, nell'arte come in tutte le cose.

Ordire trame
19 maggio – 30 giugno
Saronno
Galleria Il Chiostro
orari: Galleria: da martedì a domenica 10-12.30/16-19
ingresso libero
a cura di Angela Madesani
catalogo a cura di Angela Madesani e Cristina Casero
info: www.ilchiostroarte.it – infotiscali@ilchiostroarte.it – 02 9622717