Donato Carone - ph Silvia D'AmbrosioDonato Carone – ph Silvia D'Ambrosio

Un fotografo sempre in movimento, si tratta di Donato Carone il professionista che lavora tra Firenze e la città giardino protagonista in questo periodo, proprio a Varese, di tre diversi progetti dislocati in altrettante sedi. Un trio d'esposizioni che sono solo un esempio della versatilità di Carone, abituato a rinnovarsi, a cambiare soggetti e tematiche in base alle commissioni. Fotografo per lavoro e per passione, distingue e alterna gli scatti realizzati per motivi 'commerciali' con quelli più 'artistici'. Lo abbiamo incontrato a Palazzo Mera Gorini dove, insieme a tre colleghi sta esponendo una serie di fotografie dedicate al nudo. Abbiamo colto l'occasione per parlare con lui degli altri eventi che lo coinvolgono e della sua prospera attività.

Donato Carone è oggi al centro di tre iniziative locali, un modo per proporre diversi lati del suo lavoro. Partiamo da Palazzo Mera Gorini, cosa troviamo esposto in questa nuova location?
"Questa mostra è una collettiva con tre importanti colleghi, Alberto Bortoluzzi, Giorgio Lotti e Riccardo Ranza. Io ho presentato una serie di nudi che avevo già esposto in Toscana nel 2006, per una grande mostra organizzata per me dalla Regione Toscana in occasione

D. Carone, 22 caminiD. Carone, 22 camini

dei miei 30 di attività. A Varese non li avevo mai esposti. Qui si trova una serie che va dal bianco e nero al colore e in alcune foto si sconfina anche nella pittura. Vengo da una scuola d'arte, all'università ho studiato architettura e continuano a piacermi molto l'architettura, il design… Il mio obiettivo, la mia ambizione è quella di disegnare, "pitturare con la fotografia", che è la mia professione, è quello che mi dà da vivere".

Cosa proponi invece per la Libreria del Corso di Varese?
"Lì si parla di Villa Panza, ma non di quella attuale, ma di quella del 1986 quando non c'era ancora la gestione del FAI. Ho avuto la fortuna, allora, di avere un permesso per entrare a fotografare le stanze di Dan Flavin. Ho avuto l'idea di interpretarle: in queste stanze-opere d'arte ho messo dei modelli e ho creato così un'opera nell'opera. Non ho mai presentato questi scatti, è un lavoro che avevo in un cassetto, mai aperto. Quelle in mostra in libreria sono state stampate su tela in grande formato e sono esposte come dei papiri, delle opere arrotolate in cui si vedrà e non vedrà la fotografia che resta in parte nascosta".

D. Carone, RiflessiD. Carone, Riflessi

Altra sede, altri progetti. Gli ultimi lavori sono esposti da Pirola?
"Sì dal 6 febbraio. Sono le mie opere nuove, una sorta di anteprima qui a Varese di questo lavoro che si chiama, un po' in modo ambizioso, 'Carone surreale' perchè sono le mie foto surrerali, alle quali lavoro da due o tre anni. Ho presentato una quarantina di questi scatti a Londra nel 2008, in un locale italiano chiamato 'Negozio classica' e ho avuto un buon successo. A Varese presento sette grandi foto che illustrano le capitali dove ho lavorato negli ultimi anni. Si tratta di Londra, Parigi, New York, Roma e poi ci saranno anche Milano e Hollywood, capitale del cinema e dello spettacolo. Per questa città ho realizzato un'opera che include anche il personaggio di Marilyn Monroe. Quando ci si trova davanti a queste foto non si capisce subito come sono state realizzate, sono cose che lasciano un pochino spaesato lo spettatore. Questo progetto include 400 scatti che hanno in comune un'idea, quella del cielo, delle nuvole. Era un po' come fotografare e poi andare a zonzo sotto le nuvole, o tra le nuvole…".

D. Carone, Un'esplosione di gioia in galleriaD. Carone, Un'esplosione di gioia in galleria

Un'importante carriera in cui hai cambiato temi e soggetti. Che cosa ti piace di più fotografare?
"Ho cominciato nel '76 come fotografo da strada e mi definisco ancora così. Nel senso che ho cominciato fotografando tutto, perchè lo facevo per vivere e questo succede ancora. Anche se qui, mi capita sempre più spesso di esporre anche in luoghi importanti, alla base c'è sempre il lavoro. Di sola arte non si vive, purtroppo. C'è il mio lavoro commerciale, fatto di cataloghi, ritratti, foto di moda. Lavoro anche per vari giornali; qui a Varese ho cominciato con Living con cui collaboro da cinque anni. Affianco la professione al lavoro di ricerca, confluito in diverse esposizioni, in cui ho affrontato temi differenti. Posso dire che "vado a periodi": c'è stato il periodo dei nudi, che è proseguito per anni; quello del ritratto, negli anni '90 e quello del paesaggio. Sono ricerche che di solito durano molto tempo".

La mostra allestita presso i Temporary Office
di Palazzo Mera Gorini

via Bernascone 18 – Varese
sarà aperta fino al 28 febbraio,
nei seguenti orari: 9 – 12.30 / 14.30 – 19

Carone Surreale
PIROLAPRIMOPIANO
Varese, Corso Matteotti 50
dal lunedì alla domenica 7.30 – 20.00

Libreria del Corso
Varese, Corso Matteotti
Lun. 10:00 19:30; Mar. – Sab. 09:00 19:30
orario continuato
Dom. e festivi 10:30 13:00 – 15:30 19:00
dal 7 febbraio