Varese – Opere dedicate ai fiori, più o meno fioriti… Questo il tema della mostra proposta da Surplace nella sede di  Viale San Pedrino.  Soggetti tra i più rappresentati nella storia della pittura in paesaggi o nature morte, i fiori raccontano di bellezza, annunciano i cambi di stagione, suggeriscono sentimenti amorevoli per la natura. Non solo. Annunciano anche il dissiparsi e la decadenza, silenziosi testimoni del memento mori delle nostre certezze.

Dagli antichi egizi con i primi loto blu fino all’arte delle stampe giapponesi, sono molti gli artisti del’900, anche i più inaspettati, che si sono confrontati su questo tema. E oggi come si sguarda a questo intramontabile soggetto?

Se lo sono chiesti gli artisti della collettiva “fiori/flowers/blumen/fleurs/flores” che l’hanno interpretato ognuno attraverso intimi sentimenti e la propria tecnica. Un “bouquet” di colori, segni, sentimenti ed emozioni raccontati da: Cesare Biratoni, Valeria Borrelli, Claudia Canavesi, Lorenzo Di Lucido, Gabriele Jardini, Giulia Dal Monte, Vera Portatadino e Warshadfilm. Accompagna l’esposizione un contributo sonoro a cura di Stefano Arienti.
Il fiore è dunque protagonista sulla tela o in una fotografia, quale simbolo di sensazioni e significati.

Nelle opere di Cesare Biratoni, un collage in dialogo serrato con la pittura, il fiore è colto o meglio sbirciando dal buco della serratura dei ricordi dell’album di famiglia. Valeria Borrelli invece, nello spazio della galleria, presenta un grande cartello/segnale/fiore: un fiore erratico e in relazione. Claudia Canavesi con il disegno di un cardo realizzato con inchiostro nero, racconta di un fiore che scoraggia il contatto ma che, attira con il suo profumo, insetti e farfalle e che, una volta seccato, diventa paradossalmente eterno. Lorenzo Di Lucido presenta un dittico realizzato ad olio su tela il cui titolo è “La parola”. I fiori parlano. Ricordano il periodo formativo e i biglietti agli amici. “Cieli rossi” è il titolo dello scatto di Gabriele Jardini: un’ articolata composizione visiva di terra, papaveri, margherite e farfalle. Ma la delicatezza della natura è colpita dalla violenza di un martello. Un’immagine cruda, che fa pensare alla sua estrema fragilità. Giulia Dal Monte con “Armonia mundi” riporta a momenti molto poetici nel breve video dove presenta due fiori che si intrecciano e si abbracciano. Vera Portatadino espone un dipinto su tavola, intitolato “Let the Century pass me by”, nel quale alcuni elementi botanici sono sospesi e appesi in uno spazio indefinito… forse quello del pensiero, della coscienza o della memoria. L’artista restituisce una particolare atmosfera che suggerisce anche un dialogo e un confronto con la storia dell’arte. Infine Warshafilm (Tiziano Doria e Samira Guadagnuolo) presentano un lavoro in cui  il visivo, il suono e il racconto integrandosi, diventano un tutt’uno.
Attraverso la musica Stefano Arienti allude ai fiori con un contributo sonoro composto da brani provenenti da diverse tradizioni scelti dalla sua collezione di cd, provenienti da tutto il mondo, che raccoglie da anni in un’ inesauribile ricerca.
“Come i fiori anche la musica, che in molti paesi non conosce sistemi di trascrizione e viene continuamente reinterpretata – scrivono gli artisti -, è destinata all’obsolescenza, alla trasformazione e alla scomparsa”.
La mostra è in programma sino al 18 settembre. Orari: 15-20 su appuntamento: surplaceartspace@gmail.com surplaceartspace.jimdofree.com.

E.F.