Viaggio a Breslavia (ph. Gaia Del Francia)Viaggio a Breslavia (ph. Gaia Del Francia)

Disegnare per capire e ricordare, prendendo qualche veloce appunto inchiostrato. Da sempre affascinato dall'Oriente, Gabriele Genini ha potuto ritrarre una fra le più celebri meraviglie nipponiche: la fioritura degli alberi di ciliegio. Da quell'esperienza ne è uscito un carnet de vojage che ferma su carta i ritmi e la liturgia di vita, la filosofia e la quotidianità del Giappone come in un reportage in presa diretta.

"Durante il viaggio – spiega Genini – l'esperienza del disegno è diametralmente opposta a quella che avviene entro le mura del proprio atelier: non c'è molto tempo per architettare e per comporre, il tempo è piuttosto ristretto e il tratto si fa quasi istintivo".
Genini si è lasciato affascinare da piccoli dettagli, dalle persone che quelle terre lontane le vivono e le lavorano: "Tutto

Viaggio nel Laos (ph. Gaia Del Francia)Viaggio nel Laos (ph. Gaia
Del Francia)

richiede rispetto, tempo ed osservazione", spiega.
Un tragitto che, dal suo racconto tanto quanto dai disegni, si configura più come un'esperienza per viaggiatori che non per turisti. "Un viaggio così lungo e in un paese tanto lontano, ti permette di rapportarti alle persone in modo spontaneo, di conoscere una coerenza differente dalla nostra, di conoscere usi e modi di fare tipici".

Ma tante pagine di appunti disegnati, Gabriele Genini le ha dedicate pure alla sua Firenze, alla Cupola di Santa Maria del Fiore, alle botteghe artigiane del capoluogo toscano. "Immaginare e realizzare un cahier des dessins nella città che abiti può rivelarsi paradossalmente più difficoltoso. Ciò che ormai l'occhio dà per scontato, e dunque recepisce come invisibile, può rivelare, ad uno sguardo più attento, infinite sorprese. Ritrovare lo stupore della prima volta non è semplice".

Genini parla anche del Chiostro di Voltorre che ha ospitato la sua mostra personale nella scorsa stagione: "E' un posto di grande suggestione, un'architettura di grande fascino. Credo che il tragitto curatoriale intrapreso sia una scelta controcorrente "azzecata". Nel tempo, il Chiostro sta diventando un luogo con un'impronta riconoscibile, che esercita un'energia specifica come quella di una calamita".