Eugenio Montale, Upupa nel bosco, 1966Eugenio Montale, Upupa nel bosco, 1966

Si conobbero a Genova nel 1920, e da allora in poi coltivarono una bella amicizia, scandita negli anni da attestazioni di reciproca stima e "simpatia intellettuale". Ne è una prova l'opera Il beccaccino (1932) il quadro che Filippo de Pisis regalò a Eugenio Montale nel 1940 per ringraziarlo dell'affettuoso epigramma a lui dedicato nella prima edizione delle Occasioni (1939), spunto iniziale e perno della grande esposizione allestita fino al 26 agosto al Museo d'arte Mendrisio.

De Pisis (Ferrara, 1896 – Milano, 1956)
, fin dagli esordi giovanili, intreccia all'attività di pittore un forte trasporto per l'immagine letteraria, mentre Montale (Genova, 1896 – Milano, 1981), cimentandosi nei ritratti di amici letterati, dal 1939 si dedica alla pittura, lasciandosi trasportare dalla "poesia" della materia e del colore. Le novanta opere (olii su tela, chine acquerellate, carte dipinte e incise) in mostra, esposte parallelamente ad una selezione della collezione permanente, si snodano in un intenso percorso diviso per aree tematiche: il paesaggio mediterraneo e il rapporto con gli elementi naturali, la poetica dell'oggetto e la reificazione dell'io, il motivo degli uccelli impagliati o degli animali tragici, il ritratto come presenza evanescente e la città.

Filippo de Pisis, Venezia Marina, 1930Filippo de Pisis, Venezia Marina, 1930

Dai fogli dell'Erbario di de Pisis, lavori che illustrano i precoci interessi naturalistici del pittore ferrarese, alle opere grafiche di Montale, dove ricorre la sottile immagine dell'Upupa (disegnata persino sugli ossi di seppia), fino agli autografi provenienti dal Fondo Montale del Centro Manoscritti dell'Università di Pavia e dai cari amici ai quali il poeta era solito regalare le sue piccole carte dipinte con resti di caffè, rossetto, dentifricio e mozziconi di sigarette.

Particolarmente evocative le nature morte marine di de Pisis, composizioni in cui gli oggetti in primo piano dialogano con ampi orizzonti, dove dominano il silenzio e l'elemento aereo, rarefatto. «Le mie nature morte – affermò de Pisis – ancora prima di un loro valore pittorico e costruttivo, ne debbono avere per me uno lirico ed interiore. […] Non si tratta semplicemente di conchiglie, di frutti, di oggetti in riva al mare. Il mare talora entra come puro elemento lirico […]. Una specie di febbre mi prende quando, dopo aver fissato i colori delle conchiglie nel primo piano, devo "fare il fondo". Ciò che preme è l'aria, in cui questi valori cromatici, conchiglie o frutti o anche oggetti vari, devono respirare e prender vita». La stessa che traspare dai delicati pastelli di Montale, opere cariche di evidenti rievocazioni depisisiane.

De Pisis e Montale. "Le Occasioni" tra poesia e pittura
Museo d'arte Mendrisio
Piazza San Giovanni, Mendrisio (CH)
Dal 29 aprile al 26 agosto 2012
Orari: dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00
sabato-domenica dalle 10.00 alle 18.00
lunedì chiuso (tranne i festivi)
Ingresso: intero CHF 10.- (€ 8), ridotto CHF 8.- (€ 7),
gratuito scuole e ragazzi fino a 16 anni
Per informazioni e prenotazioni visite guidate: tel. +41 091 640 33 50