Un'opera in mostraUn'opera in mostra

Un'intensa ricerca – Colore, dinamismo, luce; effetti cinetici e optical; studio rigoroso, ma anche casualità, accidentalità. Di questi e di molti altri elementi si è nutrita, e si nutre ancora, la ricerca di Dario Zaffaroni, artista attivo sin dagli anni Settanta, impegnato in uno studio che lo ha portato a lavorare accanto a grandi personalità dell'avanguardia milanese di quegli anni, come Dadamaino, G.Colombo, M.Nigro, G.Spagnulo, G.Varisco. Grazie ad un'accurata selezione di opere, l'intensa attività creativa di Zaffaroni sarà visibile, a partire dal 22 febbraio, alle 18.00, sino al 8 marzo, allo Spazio Zero di Gallarate.

Cromodinamiche fluorescenti – La mostra prende in esame gli stadi fondamentali della ricerca di Zaffaroni, dal ciclo delle Cromodinamiche Fluorescenti degli anni Settanta sino alle sperimentazioni più recenti riguardanti i file elettronici di Macintosh.  Il percorso espositivo mette in luce la tendenza optical-cinetica che caratterizza la progettualità delle opere degli anni Settanta, opere in cui l'effetto optical è reso possibile grazie alla combinazione di carte industrialmente precolorate e cromatismi accesi, resi attraverso colori fluorescenti. La mostra evidenzia, inoltre, l'esigenza di accidentalità e allontanamento da rigidi schemi che ha condotto la ricerca di Zaffaroni, nel 1976, verso le Superfici Cromatiche Indeterminate, impercettibili schemi grafici segnati dall'interazione del segno "X", colorato casualmente su un'area prestabilita. Un nuovo linguaggio si osserva, invece, nelle opere degli anni Novanta: alla "X" colorata a mano si sostituisce una campitura colorata a mosaico computerizzata, realizzata stampando il file su materiali diversi (tela, carta fotografica, plexiglas) dove sono presenti anche elementi verbali. L'unicità e l'irripetibilità dell'opera sono determinate, in questi casi, dalla cancellazione del file.

Un'altra operaUn'altra opera

L'artista – Nato a San Vittore Olona (Milano) nel 1943 e diplomatosi in Industrial Design, Zaffaroni esordisce con opere di carattere post-informale che espone in numerose mostre. Nel 1970 il suo stile subisce una svolta radicale, grazie anche alla frequentazione di artisti dell'avanguardia milanese. Risale a questo periodo la sperimentazione di nuovi mezzi e materiali insoliti, lontani dalla pittura tradizionale, come plastica, metalli, carte speciali; spesso Zaffaroni utilizza per le sue opere proiezioni cromatico-luminose. La ricerca dell'artista non si ferma e continua anzi senza sosta, verso direzioni e risultati sempre nuovi, anche se legati da un'attenzione particolare per la percezione visiva. Oltre all'attività artistica, Zaffaroni si dedica al ruolo di Art director nel campo del design, della grafica, dell'advertising e della fotografia. Collabora con agenzie e aziende nazionali e internazionali operanti in Sud Africa, Seychelles, Svizzera. Crea marchi, logo, packaging, images corporate per l'industria e il resort. Inoltre, realizza per il GMR il libro fotografico "images Seychelles", è coordinatore alle riprese del video "I lucchesi in Sud Africa", fotografa e documenta l'esibizione della band Seychellese al Festival di Montreaux.

TWOCYCLES
Cromodinamiche Fluorescenti
Superfici Cromatiche Indeterminate

Mostra di Dario Zaffaroni
SPAZIO ZERO,
Via Ronchetti, 6 Gallarate VA – Tel./Fax 0331 777472
Dal 21 febbraio al 8 marzo 2009
Inaugurazione sabato 21 febbraio alle ore 18.00
Orario: da martedì a sabato 16.30-19.00,
domenica 10.00-12.00/16.30-19.00; lunedì chiuso
ingresso libero