Andrea Mantagna e il Maestro di Trognano sono stati recentemente al centro di una "mostra dossier" svoltasi al Castello Sforzesco di Milano, in occasione della presentazione degli atti del convegno "L'utilizzo dei modelli seriali nella produzione figurativa lombarda nell'età di Mantegna".
L'occasione ha permesso di vedere accostate due pregevoli incisioni di stretto ambito mantegnesco, provenienti dalle raccolte dei Musei Civici di Pavia, una di accertata autografia, l'altra di scuola, a un rilievo ligneo policromato della seconda metà del Quattrocento avente come soggetto la "Deposizione di Cristo", conservato nella Pinacoteca del Castello, opera del Maestro di Trognano (1482-1488 ca.), uno dei pannelli lignei dell'altare maggiore di Santa Maria del Monte, che da quei modelli discende strettamente.

Nell'Italia padana negli anni a cavallo tra XV e XVI secolo si rileva la fortuna della Deposizione orizzontale, che dovette circolare ampiamente, come uno degli esempi emblematici del nuovo stile umanistico di Mantegna, nelle botteghe di pittori, scultori in legno e produttori di maiolica. L'iconografia proposta da questa stampa è unica, in quanto riunisce la raffigurazione del Golgota, con il Trasporto del corpo di Cristo, la Lamentazione e la Deposizione in una maestosa sintesi senza precedenti. Le linee che contraddistinguono il modellato sono molto fini, incise poco profondamente e molto vicine fra loro; con una mano leggera Mantegna ottiene delicatissimi effetti tonali, che trovano qualche paragone nella cosiddetta maniera fine fiorentina, pur mantenendo un suo proprio raffinati sistema di "tratteggio parallelo doppio".

I maestri ritradussero il modello nelle varie tecniche, tra cui in questi straordinario rilievo ligneo di fine quattrocento proveniente dal Sacro Monte, in cui la classica solennità della stampa appare declinata nei toni di una più accentuata temperie affettiva e devozionale, uniti ad una intensa cromia.