Un partic. della mostraUn partic. della mostra

Un nuovo itinerario – In occasione di una nuova e rinnovata stagione espositiva, la GAM di Torino presenta "Una finestra aperta sul mondo dell'arte", il ri-allestimento delle collezioni divise in quattro aree tematiche: specularità, infanzia, veduta, genere.
La GAM ha una raccolta ricca di 45.000 opere e il suo nuovo direttore è Danilo Eccher. Le nuove sale presentano un percorso in cui il dialogo tra opere di genere e tempi diversi sorprende e affascina. Ci si è lasciati alle spalle la divisione ottocento-novecento e il procedere cronologico, per accompagnare il visitatore con l'originalità di una "tessitura" inedita, trasversale. Quindi si trova fianco a fianco, in una relazione dialettica più o meno decisa, un bellissimo paesaggio di Fontanesi e un igloo di Merz, Medardo Rosso e Pinot Gallizio, Spinazzi e Cucchi, Fabro e Boccioni…
Ma non voglio svelare troppo perché una visita è più che consigliata e la sorpresa che si riceverà sarà tanta quanto il piacere di camminare nelle sale a cospetto di un allestimento per lo più suggestivo e invitante.

Dall'Inghilterra per stupire –
Mi soffermo invece sulla mostra ospitata negli spazi del nuovo Gam Underground Project: la mostra dell'artista inglese Ian Kiaer, curata da Elena Volpato. Ci dicono che questo spazio sarà dedicato alla ricerca più vivace ed attuale, alla sperimentazione. Con Kiaer è un ottimo inizio (nato a Londra nel 1971, si è diplomato al Royal College of Art nel 2000- espone qui opere dal 2000 al 2009). Presenta una mostra che sembra fatta con niente, 1000 metri di spazio espositivo sensibilizzato da opere fragili, quasi evanescenti, molto evocative, che ci parlano del vuoto, del respiro e del bisogno di infinito: poesie di una quotidianità disincantata divise per nuclei di lavoro.
Il primo è Bruegel project, il secondo Ulchiro project, il terzo Erdrindenbau project. Tutti a loro volta intrecciati con la storia dell'architettura, la filosofia e il cinema, settori da cui Kiaer trae "nutrimento". Da una parte il grande pittore, poi l'attenzione per un quartiere della città di Seul, e infine il pensiero di un architetto visionario. Kiaer procede per intercalare di frammenti, intuizioni, e muove da suggestioni narrative e letterarie per costruire un mondo leggerissimo ma complesso. Addentrasi nel suo lavoro è come avventurarsi per il Verniano viaggio al centro della terra; non si sa mai quello che si incontra.

Un'altra opera in mostraUn'altra opera in mostra

Leggerezza e semplicità – La sua forza sta nella scelta e nella combinazione dei materiali (le opere sono composte generalmente da più elementi) con cui veicola la sua visione e il suo punto di vista. Il senso del punto di vista… quasi essenziale per decifrare la mostra: cartoncini, fogli di gelatina, foglia d'argento, oggetti, sacchetti di plastica, polistirolo, stoffe, fogli di carta velina, specchi rotti, gommapiuma, materiali di scarto, piccoli dipinti… tutti con appresso il loro contenuto di significazioni, perché sono si materiali, ma non sono muti. E' una mostra sulla pratica della visione, sullo slancio utopista che ci fa riconsiderare la realtà, che ci fa mettere in atto l'esperienza della contemplazione intellettuale, come nella scultura Kortrijk proposal, che evoca un passo della montagna incantata di Thomas Mann, la prima che si incontra. Il suggerimento è questo: la mostra è da vedere, assolutamente, perché solleva lo spirito.
In più c'è la mostra che parla di performance, curata da Danilo Eccher, con opere di Nitsch, Abramovic, Shiraga, Gilbert&George, Mc Carthy, Pistoletto, Bock…

Ian Kiaer
dal 24 ottobre al 31 gennaio 2010
GAM-GALLERIA CIVICA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Via Magenta, 31 10128 Torino – Italy
ORARI DI APERTURA
Collezioni e mostre
Da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00
t +39 011 4429518
www.gamtorino.it