Milano – “Momenti di moda a Palazzo Morando. Dal busto alla salopette”. Prosegue l’interessante mostra nelle sale di via Sant’Andrea in un percorso a tappe che racconta l’emancipazione femminile nella moda del Novecento tra abiti e accessori appartenenti alle collezioni di Palazzo.
Nelle sale dell’Ala Nuova si potrà viaggiare attraverso le numerose e radicali trasformazioni della moda nella collezione del Comune di Milano che comprende oltre 6mila pezzi tra abiti e accessori dal XVI al XXI secolo: un patrimonio prezioso non solo per l’attività di ricerca del Museo, ma anche per la progettazione di mostre su temi e con tagli ogni volta differenti, e per il contributo, attraverso i prestiti, alla realizzazione di prestigiose mostre di moda in Italia e all’estero.
Le sette sintetiche tappe del percorso, curato da Enrica Morini, Margherita Rosina e Ilaria De Palma, prendono le mosse agli inizi del secolo con il busto, un capo d’abbigliamento ancora considerato fondamentale, ma la cui eliminazione sarà uno dei primi effetti dell’emancipazione femminile.

Si passa poi attraverso le flapper, giovani donne disinvolte degli anni ’20, all’eleganza dei ’30, le difficoltà della Seconda guerra mondiale e la grande sartoria degli anni ’50. Il percorso termina con la nascita del prêt à porter italiano negli anni ’70 e una salopette, scelta come simbolo delle mode giovanili del periodo.

Questa esposizione, come tutte le precedenti, è stata per l’Istituto non solo un’occasione per arricchire le proprie collezioni attraverso la donazione di nuovi capi e il catalogo on line, in continuo ampliamento, ma anche un prezioso momento di studio interdisciplinare su una parte del suo patrimonio. Confrontarsi con gli abiti, siano essi antichi o contemporanei, significa studiarli a fondo sia dal punto di vista della moda e dei suoi valori, sia dal punto di vista materiale: l’allestimento ricrea la fisicità per la quale sono stati confezionati con l’obiettivo di evidenziare il taglio sartoriale del capo conferendo la silhouette e lo styling propri del momento della sua creazione.

La mostra è visitabile nei seguenti orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 17.30; fino al 30 maggio