Daria BanchieriDaria Banchieri

Quindicimila euro per non gettare al vento le straordinarie scoperte venute alla luce alcuni mesi fa sull'isolino Virginia. Questo il contributo stanziato di recente da Banca Popolare di Bergamo per voce del suo Presidente Zanetti e del direttore della sede varesina, Roberto Ballardini. Per l'occasione lo stesso Ballardini ha voluto compiere un sopralluogo sugli scavi insieme al conservatore Daria Banchieri.  Il contributo andrà a coprire la spesa necessaria per realizzare il calco della struttura palafitticola risalente al Neolitico antico, ascrivibile al 4800 a.C., unica nel suo genere in Italia e tra i pochi esempi del genere in Europa.

La struttura era emersa non molti mesi orsono; l'abbassamento delle acque hanno portato alla luce i preziosi ritrovamenti di circa 5000 anni fa. Ora occorre fare il calco in modo da mantenere e da approfondire la straordinaria scoperta.
La vicenda archeologica dello specchio d'acqua varesino continua insomma a non finire di stupire.


«Dal 1985 al 1995 sul lago di Varese
– racconta Daria Banchieri, conservatore di Villa Mirabello – “dopo la scoperta dell’abitato neo-neolitico di Pizzo di Bodio si sono susseguite varie campagne di scavo che hanno permesso di fornire alcuni tra i più antichi documenti e date della presenza umana nell’ambito del Neolitico dell’Italia Nord Occidentale.

Isolino VirginiaIsolino Virginia

Si è potuto per altro registrare la più antica esondazione lacustre dell’Italia settentrionale, risalente e prima di 6320 anni fa. La presenza del farro a Pizzo di Bodio, risalente a 6060 anni fa, pone il lago di Varese tra le aree dell’Italia settentrionale dalle quali si hanno le più antiche attestazioni di attività agricole”.

Il recente arretramento delle acque, acuito ulteriormente negli ultimi mesi ha reso possibile le nuove sensazionali aggiunte ai già non indifferenti risultati dal punto di vista archelogico. Verranno da qui in poi ripresi gli scavi, di fatto consolidando il ruolo del minuscolo abitato, frequentato ininterrottamente per oltre tremila anni, ad essere l’unico sito nell’Italia settentrionale a possedere monumentali strutture lignee risalenti al Neolitico eccezionalmente conservatisi sott’acqua o sotto terra. Da qui, l'eccezionalità della situazione e l'urgenza di interventi mirati con interventi economici di stretta priorità. Lo stesso sindaco Fontana si è mosso in prima persona per ottenere attraverso BPU quei fondi indispensabili al proseguimento dei lavori.

Condizioni  climatiche permettendo i lavori calcografici verranno effettuati tra l'11 e il 12 settembre dalla stessa ditta specialistica che ha effettuato medesimi rilievi sui reperti rinvenuti sulle navi ora esposte nel cantiere delle navi antiche di Pisa poco fuori dalla cinta muraria della città toscana. In tempo, inoltre per permettere a Daria Banchieri, vero e proprio dominus degli scavi sull'Isolino di presenziare al convegno mondiale a Lisbona dove esporrà proprio gli esiti delle ultime scoperte.

Se anche le acque del lago di Varese dovessero ricoprire quanto da poco riemerso i visitatori dell'isola potranno godere del calco realizzato e della già effettuata campagna di studi fotografica. In attesa di altre scoperte.