Da Rete 55, il direttore Matteo Inzaghi
Per salutare Giorgio Robustelli, scomparso a 82 anni, chiediamo aiuto a Debora Ferrari, curatrice di una grande mostra grazie alla quale, al Chiostro di Voltorre, ha avuto un’ultima preziosa occasione per collaborare con il leader delle fornaci Ibis di Cunardo.
“Si tratta – spiega Ferrari – di un centro di eccellenza che, grazie alla famiglia Robustelli, ha acquisito fama e riconoscimento di rilievo internazionale”.
Giorgio (nella foto, di Molinari, la famiglia Robustelli) è stato l’ultimo grande cantore di una tradizione artistica e imprenditoriale fatto di manualità, servizio e creatività: nato nel 1943, ha cominciato molto presto a imparare i principi fondamentali e le tecniche decorative della ceramica.
Come spiega Debora in un suo testo, “Giorgio sviluppa e personalizza la propria espressività artistica, avendo l’occasione di entrare in contatto con diversi talenti in arrivo da tutto il Mondo, abituati a frequentare la Fornace di Cunardo anche grazie all’Associazione Culturale Amici della Fornace (poi divenuta Cun Art)”.
La sua prima mostra personale risale al 1972. A questa sarebbero seguite tante altre esposizioni e numerose pubblicazioni.
“Robustelli – chiosa l’esperta – è stato uo scultore contemporaneo immensamente apprezzato, vincitore di tanti, meritati riconoscimenti e protagonista di tanti eventi all’estero.
Era un uomo che ha saputo trasformare la terra in una lingua vita, ma era anche un uomo essenziale, generoso e sincero. Ci mancherà tanto, ma la sua arte è imperitura e spetta ora a noi tutti garantire un futuro alle (sue) Fornaci”.
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