"Nel cristianesimo il cibo occupa un ruolo assai rilevante a partire dalla stessa narrazione evangelica: il bisogno del cibo rimanda metaforicamente al bisogno di soddisfazione e compimento che costituisce la natura umana nella sua essenza. Gesù che provvede a sfamare l'uomo, infatti, evidenzia non solo l'attenzione di Dio ai bisogni concreti dell'uomo, ma, con l'istituzione del Sacramento eucaristico, il Suo sacrificarsi per fornire all'uomo l'unico vero pane che possa sfamarlo.

L'arte cristiana riflette questa situazione non solo illustrando i principali passi narrativi Vangelo che toccano il tema del cibo, come l'Ultima Cena, il miracolo dei pani e dei pesci, le nozze di Cana..., ma inoltre inventando a scopo devozionale nuovi motivi iconografici che conobbero una vasta diffusione e furono oggetto di grande venerazione, come per esempio le Madonne del latte".

La mostra inaugurata alla Madonnina in prato,

una chiesetta-scrigno d'arte a Biumo inferiore che già da sola meriterebbe una visita, a cura di Francesca Urizzi, Paola Viotto, Sara Poretti e Laura Bonicalzi, si propone di indagare la presenza di queste immagini nell'area settentrionale dell'antica diocesi di Milano, mettendo in evidenzia i significati religiosi che si volevano veicolare attraverso di esse e l'aspetto devozionale.

Una ventina di pannelli articolati in tre sezioni: dopo una breve introduzione sulla presenza del cibo e il suo significato nel contesto evangelico, si inizia l'approfondimento all'iconografia tipicamente devozionale della Madonna del Latte, di cui solo tra Varesotto e Ticino si possono contare più di cento attestazioni. "La tenera immagine della Vergine che allatta il Figlio divino, diffusasi in Occidente a partire dal Trecento, esprime con forza evidente tutta la concretezza del mistero dell'Incarnazione: Dio per poter salvare l'uomo è diventato un bambino con gli stessi bisogni ed esigenze di tutti gli altri bambini, a partire dal bisogno del latte materno".

La seconda sezione invece approfondisce le immagini dell'Ultima Cena, secondo la chiave tipicamente ambrosiana, incentrata cioè sul tradimento di Giuda. Abbastanza diffuse nel Canton Ticino, risultano invece piuttosto rare nel Varesotto, dove comunque sono attestate. "L'amore di Dio non si è limitato soltanto al venirci incontro, ma, attraverso il Suo sacrificio, all'averci reso accessibile l'unico cibo che può realmente e definitivamente saziare il sempre affamato cuore umano: Se stesso".

Molto interessanti i rimandi iconografici che emergono analizzando nel dettaglio le raffigurazioni: la presenza del sale sulla tavola dell'Ultima Cena ricorda il compito evangelizzatore a cui gli apostoli e di conseguenza i cristiani sono chiamati nell'alleanza eterna con Cristo; le ciliegie sparse sulla tavola prefigurano le gocce di sangue che Cristo dovrà presto versare sul legno della croce; mentre la presenza dei gamberi di fiume possiede anch'esso una valenza simbolica, per via dell'andatura a ritroso, in riferimento a chi si ritrae da Cristo, come gli eretici o come chi, simile a Giuda, è pronto a tradirlo.

"La terza e ultima sezione infine vuole rilanciare quella che è la responsabilità personale dell'uomo: se è infatti vero che l'uomo è desiderio e bisogno, è pur vero che proprio per questo ha una responsabilità sul modo in cui si muove per soddisfare questo bisogno. Il cibo, sia spirituale che concreto, è ultimamente un dono, ma allo stesso tempo tuttavia è anche il frutto di una ricerca, di un protendersi e di un lavoro. Compito dell'uomo infatti è perseguire nel tempo che gli è dato la propria natura fino in fondo, inseguendo la soddisfazione piena del proprio bisogno-concreto come spirituale-attraverso il proprio lavoro e agire. L'iconografia che illustra questa ultima sezione è quella, assai significativa, del ciclo dei mesi".

Previsti per tutto il periodo oltre alle visite guidate anche un apposito percorso didattico rivolto ai bambini, comprensivo di attività didattico-ludiche che permettano loro di gustare al meglio il percorso.
La mostra è corredata da un catalogo che non solo ne approfondisce i contenuti fornendo inoltre la traduzione

inglese dei testi, ma contiene anche proposte di itinerari nonchè la catalogazione di tutte le attestazioni iconografiche di Madonne del Latte presenti nel nostro territorio. Quest'ultima parte svolta anche in collaborazione con gli studenti della I e della II classico del Liceo Sacro Monte.

Per il periodo della mostra sarà inoltre possibile visitare alcune chiese del nostro territorio, alla scoperta della Madonna del latte: a Santo Stefano a Bizzozero (domenica 31 maggio e 7 giugno 11-12.30/15-17; giovedì 4 giugno 10-12.30); Santa Maria della Neve a Cislago (domenica 7 giugno 15.30-17); Battistero di San Giovanni a Varese (domenica 31 maggio e 7 giugno).

Info.
COSA NUTRE LA VITA
Il Cibo, l'Arte Sacra nel Varesotto e Canton Ticino
23 MAGGIO – 7 GIUGNO 2015
Chiesa Madonnina in Prato – Biumo inferiore – Varese
INGRESSO LIBERO
Orari: Tutti i giorni ore 9.00 / 18.30
2 giugno, Sabato e Domenica ore 9.00 / 12.30 – 15.00 / 19.30
Apertura serale Mercoledì e Venerdi 21.00 / 22.30
(per gruppi è necessaria prenotazione)
Per prenotazioni: T. +39 3470886928
Telefonare agli orari 12.00 /13.30 – 17.00 / 19.00
cosanutrelavita@gmail.com