Strutturata in tre distinti tempi, con prefazione di Carmelo Mezzasalma la raccolta poetica “Contemplazioni” (Moretti & Vitali, pp.111, Euro 12)  di Silvia Venuti, rivela la necessità assoluta dello sguardo al fine di indurre nella prima parte “Ad occhi aperti” all’oggettività della vita attorno, arrivando in seguito “A palpebre socchiuse” quale intimo stacco meditativo, sino al superamento del reale che porta “Oltre lo sguardo interiore”.

Il mormorio del creato, il suo misurato fremito paiono alimentare in Silvia Venuti il desiderio di fare propria la loro essenza profonda arrivando ad inebriarsi de “La rosa rosa/da poco rifiorita/in un unico fiore/mi reca in dono/a rami aperti/la sua Bellezza”, sino a percepire il sussurrio più intimo e nascosto degli eventi naturali quando “Piove bisbigliando questa sera/e mi muove una delicata tenerezza/per le foglie e il prato”.

Poi “A palpebre socchiuse” concepire come” L’adesione del creato/ annulla domande e risposte”. Quasi a volere dare compimento e forza di quanto ha fatto proprio, Silvia Venuti muove la sua poetica “Oltre lo sguardo interiore” giungendo “Anche là dove il superfluo/ è diventato necessario/Il corpo miserando/ è in gara con la vita, con la morte/il dolore pareggia le fortune/ non c’è privilegio da sfruttare”.
Arrivando infine alla consapevolezza che “La libertà sta dove il cuore gioca/con l’istino a essere presente”.

Le poesie di Silvia Venuti vibrano di rapimento, di concessione intima ai palpiti della natura conferendo allo sguardo il vivido compito della sintesi quale irrinunciabile necessità di incontro tra spiritualità e palpitante umanità.

PROMEMORIA: i libri si acquistano in libreria.

Silvia Venuti – “Contemplazioni” -Moretti& Vitali, pp. 111, Euro 12

Mauro Bianchini