Foto di Daido MoriyamaFoto di Daido Moriyama

Un'altra cultura – Fotografi dal Giappone arrivano allo Spazio milanese dedicato all'arte dello scatto. Tredici visoni differenti del mondo creano immagini suggestive ed accattivanti. Sono i membri della Nippon Kōbō. Il termine significa Laboratorio Giappone ed è il nome scelto nel 1933 per uno dei primi gruppi di fotografia giapponese fondato, tra gli altri, da Yōnosuke Natori e Ihei Kimura. Scopo del Laboratorio Giappone era osservare in modo diverso e nuovo il proprio paese, utilizzando come strumenti una trentacinque millimetri e il proprio sguardo.
Il titolo scelto per la mostra dallo spazio milanese è simbolico, per un'esposizione che raccoglie tredici diversi sguardi giapponesi; tredici diverse interpretazioni originali e sensibili della realtà, dagli anni Cinquanta del Novecento ad oggi.

Verso est –
Gli autori scelti e le loro opere raccontano stili, cammini e temi differenti eppure tutti riconducibili, per così dire, a uno 'specifico giapponese' da rintracciare nel rapporto con l'ambiente circostante e la rappresentazione del paesaggio, continuamente rinnovato e vivificato, tra contemplazione estatica e dolore irrimediabile; così come nel legame individuo-gruppo, in un oscillare continuo tra identità singola, memoria e tradizione. L'evoluzione, la ricchezza di temi e linguaggi visivi della fotografia asiatica è quindi racchiusa in questa preziosa mostra (composta da 140 fotografie e curata di Jean Luc Monterosso) che presenta, per la prima volta, una selezione inedita di nomi e immagini provenienti dalla collezione della Maison Européenne de la Photographie di Parigi – Fondo Dai Nippon Printing. Nippon Kōbō offre quindi anche la possibilità di riflettere sull'importanza del patrimonio pubblico fotografico: una risorsa vitale per i musei e le nuove istituzioni culturali del nostro tempo.

Foto di Daniele DainelliFoto di Daniele Dainelli

Luoghi famigliari – Diverso lo sguardo del fotografo della mostra L'Eclisse di Antonioni. Per Daniele Dainelli, autore degli scatti, le sue foto su Tokyo rappresentano un riferimento, una conferma, un'ispirazione, un possibile traguardo. Come nel celebre film, Dainelli ha cercato nella città asiatica – metropoli contemporanea per eccellenza ed emblema di un futuro ormai più che presente – la stessa 'alternanza di rumore e caos, di lunghi silenzi e paesaggi di architetture fredde, geometriche'. Anche qui i personaggi si muovono senza comunicare tra loro e l'universo degli oggetti sembra avere la stessa muta e incombente presenza degli umani. Daniele Dainelli ha percorso Tokyo cercando invece in questa città i possibili riferimenti di un luogo che può, e deve, diventare familiare, quotidiano, abituale ma pur tuttavia rimane distante, immerso in una sorta di eclisse che tutto trasforma e rende lontano. Nella luce fredda di Tokyo in eclisse, i dettagli della realtà diventano piccole metafore di un'esistenza transitoria, di passaggio, fatta di frammentate immagini e sentimenti inespressi.

Foto di Marco VaccaFoto di Marco Vacca

A Sud del mondo – Completano il trio espositivo le immagini di Marco Vacca sono state realizzate nel Sudan meridionale durante la guerra, tra il 2005 e il 2008, nella regione del Darfur e sul confine orientale del Ciad dove IDP e rifugiati erano dislocati in seguito agli attacchi e alle distruzioni dei villaggi da parte delle milizie Janjaweed. Le storie del Darfur nella loro drammaticità non si differenziano molto l'una dall'altra a riprova che in questa regione del Sudan, è in atto un conflitto che sistematicamente colpisce la popolazione civile. L'allora segretario Generale dell'Onu, Kofi Annan, a suo tempo descrisse la situazione come 'l'inferno della terra'. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dichiarato che si tratta di una 'regione del terrore'. Gli Stati Uniti hanno apertamente definito 'genocidio' le incessanti atrocità che si consumano nel Sudan occidentale. Il reportage racconta la vita dei rifugiati nei campi di Abushouk (nord Darfur), Kalma (sud), Kass (nord), Garsila (ovest), dove operava il consorzio S.O.S Darfur e nel campo di Djabal e a Goz Beida (Ciad orientale) dove la Ong Intersos e le agenzie ONU sono impegnate in progetti per sostenere le vittime di questo lungo conflitto.

Nippon Kobo
Gli autori in mostra:
NOBUYOSHI ARAKI – NAOYA HATAKEYAMA – EIKOH HOSOE – MIYAKO ISHIUCHI – IHEI KIMURA – IKKO NARAHARA – TAIJI MATSUE – DAIDO MORIYAMA – RYUJI MIYAMOTO – HIROSHI SUGIMOTO – SHOMEI TOMATSU – SHOJI UEDA – HIROSHI YAMAZAKI
Daniele Dainelli – Tokio in eclisse
Rifugiati – Marco Vacca
fino al 6 Settembre 2009
Orario: tutti i giorni dalle 11 alle 21
Giovedì e Venerdì dalle 11 alle 23
lunedì chiuso
Costo biglietto
Intero: 7,50 euro
Ridotto:6,00euro
Scuole:4,00 euro
Elenco delle riduzioni
Per informazioni
02.5811.8067
02.8907.5419
www.formafoto.it