Busto Arsizio – E’ con la fotografa emilana Francesca Catellani, che Spazio Arte Carlo Farioli riapre al pubblico venerdì 21 maggio, alle 17.30. L’esposizione, intitolata Celeste Terrestre si inserisce nell’ambito della prima edizione di “Insight foto Festival” rassegna in calendario a Varese nella settimana dal 21 al 30 maggio, dedicata al tema dell’Identità.

Catellani porta nella sede dell’Associazione culturale di via Silvio Pellico una serie di opere che si ispira al senso dell’esistenza nel recupero della memoria.

Un lavoro complesso quello dell’artista al quale ha lavorato per due anni. Un progetto che si è concentrato sull’acquisizione di vecchie pellicole in Super8, realizzate tra gli anni 1965 e 1980, che ha visionato,ripreso e fotografato. Dei quindicimila scatti, dopo un’accurata selezione ha estratto una serie di opere raccolte nel titolo “Terrestre Celeste” della quale, una parte viene esposta in questa occasione.

“Ho cercato gli elementi fondanti di un attimo passato – spiega l’artista. Ricostruendo la narrazione, ho agito in sottrazione, eliminando il superfluo. Ho osservato molte vite in questa mia ricerca trovando un filo conduttore che accomuna gli esseri umani che vivono l’esperienza di incarnazione, ovvero l’essere costantemente compenetrati da una doppia dimensione: quella Celeste e quella Terrestre”.

Un lavoro che l’ha portata a entrare in mondi sconosciuti, altri. Per diverso tempo è rimasta chiusa in studio con queste nuove conoscenze, che man mano diventavano “amicizie”. Fino a che punto è stata coinvolta?

“Vedevo le loro vite, in particolari in situazioni di allegria come feste di compleanno, matrimoni o vacanze e spesso mi chiedevo se fossero consapevoli di essere felici in quel momento. Riflettendo mi sono resa conto che, in realtà in ogni tempo e in ogni luogo, l’essere umano vive qualcosa di simile: la doppia dimensione: quella Terrestre che è del fare , dell’andare, dell’agire, del creae e realizzare e l’altra, che ho chiamato Celeste, più interiore ma altrettanto presente, è quella del sentire. Sentire come le emozioni, le sensazioni, i sentimenti vanno a interagire con la realtà che ognuno vive.Questo mi ha molto commossa tant’è che poi, nel quotidiano associavo questo concetto vedendo le persone camminare per la strada. Esiste un Dna della memoria che si mantiene nel tempo e rimane dentro di noi sempre, in un eterno presente”.

Tempo e spazio, in queste opere si fondono in una dimensione altra, sospesa. Le persone, quegli “esseri speciali” (ricordando il grande poeta Battiato) camminano, corrono senza toccare terra. Francesca Catellani, in uno scatto, ha saputo immortalare questo attimo, cogliendo insieme lo scorrere della vita come fosse senza tempo, in una vertigine d’eternità. Qui e ora è il presente? Vien da pensare. E’ il riflesso di una vissuto che torna da memorie lontane dove non c’è inizio e nemmeno fine…solo l’essere.

La mostra, accompagnata da un suggestivo video realizzato dall’artista, proseguirà sino al 30 maggio. Orari: tutti i giorni 16.30/19; domenica 10.30/12 – 16.30/19

Prenotazione obbligatoria T. 348 72245577

Francesca Catellani è un’artista visiva che vive e lavora a Reggio Emilia. Proviene dal mondo del teatro e della danza. Studiosa di filosofie orientali, si esprime attraverso il linguaggio fotografico, l’installazione e il video. Dall’attenzione al paesaggio esteriore, quale rispecchiamento del mondo interiore, nasce la prima mostra personale, “Rodriguez Mon Amour”, presentata a FotografiaEuropea 2016 e alla casa museo Ligabue di Gualtieri. Nel 2017 con “Celeste Terrestre”, esposto al Museo Palazzo dei Principi di Correggio, indaga la tematica dell’esistere in relazione al tempo. Nel 2018 “Celeste Terrestre” è finalista al Combat Prize e al Premio Nocivelli. Sempre nel 2018 il progetto complessivo “Memories in Super8” viene selezionato nel circuito ufficiale di FotografiaEuropea con esposizione alla Galleria Parmeggiani di Reggio Emilia. Insieme al Maestro Andrea Talmelli crea “Tutto è Dato”, opera per fotografia, video e musica, presentato ai Musei Civici di Reggio Emilia nel dicembre 2018. Con “Underskin”, il suo ultimo lavoro sull’inconscio e il sogno, conclude la ricerca visiva condotta negli ultimi anni attraverso il materiale d’archivio proveniente da pellicole Super8 degli anni ’70 ed è finalista Combat Prize 2019. Altre info sul sito www.francescacatellani.it
A.V.