La Carta VareseLa Carta Varese

Un gioiello locale – La Galleria Ghiggini manifesta la sua attenzione al territorio non solo attraverso le mostre personali e collettive che dedica agli artisti ma anche con iniziative dallo stampo singolare. E proprio di stampo si parla, essendo la nuova mostra organizzata per il periodo natalizio dedicata alla Carta Varese, da tradizione artigianale a patrimonio artistico. Si apre sabato 12 dicembre e si conclude il 30 gennaio; in occasione dell'inaugurazione, alle ore 11.30 ha luogo un incontro a cui parteciperanno Alberto Milano, studioso e collezionista di stampe popolari e carte decorate, e Giorgio Tassotti, titolare dell'omonima stamperia in Bassano del Grappa, continuatore della produzione remondiniana ed esperto conoscitore della carta decorata tipo Varese. I due relatori illustreranno la storia dei Remondini e della Carta Varese, manufatto che negli anni si è trasformato da prodotto artigianale a oggetto di ricercato e attento collezionismo.

Fin dal 1600 – "I pezzi più pregiati sono esposti in cornici e mostrati come vere opere d'arte, mentre altri esempi di campionario sono raccolti in espositori", spiega Eileen Ghiggini in merito alla mostra. "Oltre alla carta decorata sono presentati al pubblico alcuni oggetti realizzati o ricoperti con la pregiata carta prodotti dalla Ditta Ghiggini e alcune matrici in legno con le quali si era soliti stampare i fogli prima dell'avvento della lavorazione a livello industriale – continua la giovane organizzatrice – nel corso del tempo è cambiato l'utilizzo della carta decorata, da una funzione popolare ha raggiunto l'interesse dei collezionisti diventando oggetto pregiato, soprattutto negli ultimi tempi in cui la produzione non è più artigianale ma industriale". Come è accaduto in molti settori produttivi, i metodi di lavorazione, gli attrezzi e le fasi di lavoro hanno seguito la crescita dell'età industriale. Il fascino delle matrici originali, della lavorazione manuale gestita e curata dall'animo attento dell'artigiano, delle famiglie che si specializzavano in una certa produzione, è diminuito quando il lavoro è andato nelle 'mani' delle macchine.

Un altro esempio di decoroUn altro esempio di decoro

Il fascino della storia – Il percorso di questo raffinato manufatto ha inizio nel XVII secolo a Bassano del Grappa in provincia di Vicenza grazie all'attività della Casa Remondini e del suo fondatore Giovanni Antonio. L'attività fu portata avanti dal figlio Giuseppe il quale si impegnò a curare l'espansione dei commerci e ad uscire dal limitato ambiente bassanese. Alla morte dell'imprenditore avvenuta nel 1742, il patrimonio passa nelle mani nel nipote Giuseppe: "La situazione mutò quando Giuseppe successe alla guida della Ditta; la sua figura venne esaltata dagli scrittori bassanesi come personaggio nobile, colto e raffinato che era mancato nella storia dei
Remondini. La Ditta raggiunse l'apice della crescita, ma le difficoltà provocate dalle guerre napoleoniche, il mutamento dei gusti popolari, la rivoluzione delle tecniche industriali, la caduta della Repubblica Veneta e la conseguente fine della sua politica protettiva, segnarono l'inizio del declino della famosa Casa Remondini", si legge in una pubblicazione del 1980 dedicata proprio a 'I Remondini di Barasso'. Le vicende storiche, il susseguirsi di proprietari e lo spostamento dei luoghi di interesse da Bassano a Venezia, la continua diffusione commerciale prosegue fino ai primi anni del '900.

Un viaggio che porta a Varese – Nella nostra città questo tipo di produzione è arrivato all'inizio del XX secolo grazie alla volontà dell'imprenditore Giuseppe Rizzi che già nel 1904 commercia carta. Rizzi possedeva un negozio nella centralissima via San Martino e si serviva per la produzione della Cartiera Molina all'epoca già famosa e produttiva stamperia attiva a Malnate, lungo il corso del fiume Olona. La diffusione di queste carte stampate è stata notevole arrivando in tutto il mondo grazie alla passione e l'imprenditorialità della ditta Remondini. "Il Rizzi poi scriveva bellissime lettere in inglese e in francese in cui si raccontava la storia della Carta Varese; queste venivano arricchite di piccoli campioni di carta decorata. Spedite in diversi paesi europei fino a raggiungere gli Stati Uniti queste lettere hanno fatto conoscere il prodotto e permesso a chi era interessato di fare l'ordine d'acquisto", racconta Eileen. Giuseppe Rizzi morì nel 1931, ma l'attività continuò grazie all'intraprendenza del figlio Cesare che purtroppo morì pochi anni dopo nel 1939 e a cui seguì la definitiva cessazione della produzione della carta. L'ultimo passaggio di questa affascinante storia si ricorda nel 1940 quando la Ditta Ghiggini acquistò in blocco dal Negozio Rizzi tutte le rimanenze di fogli ed iniziò nel suo laboratorio una nuova attività di lavorazione di oggetti in carta sui quali venivano applicati, su fondo bianco, disegni e decorazioni ritagliate da fogli di Carta Varese. Veri e propri oggetti d'arte che ben si accostavano con il gusto dei decenni successivi, carte e decori che si addicevano perfettamente allo stie liberty che si andava diffondendo nelle ville e nei palazzi varesini.

'Carta Varese, da tradizione artigianale a partimonio artistico'
inaugurazione sabato 12 dicembre ore 11
Ghiggini 1822
Incontro 'La Stamperia Remondini e la Carta Varese', sabato 12 dicembre, ore 11.30
dal 12 dicembre 2009 al 30 gennaio 2010
Orario: da martedì a domenica 9.30-12.30. Lunedì 15.15-19.15
INGRESSO LIBERO
tel. 0332284025
fax. 03321690728
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