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L'iter artistico di Carlo Ciussi, uno dei maestri italiani della pittura astratta, è caratterizzato da un'inesauribile ricerca che lo ha portato a rinnovare continuamente il suo linguaggio: dalle opere dei primi anni Sessanta, percorse ancora da un certo influsso informale, ma già aperte al dialogo tra forme geometriche e scritture segniche che costituisce l'avvio del suo linguaggio maturo, fino ai lavori realizzati nell'ultimo decennio, che raccolgono l'intero suo percorso e aprono nello stesso tempo a nuove modalità operative e nuove possibilità di significato.
I due volumi presentati ieri presso la galleria A arte Studio Invernizzi di Milano rileggono la produzione dell'artista in una prospettiva duplice e complementare. La monografia Carlo Ciussi 1964-2011, a cura di Luca Massimo Barbero, ripercorre con uno sguardo antologico l'intero iter creativo dell'artista a partire dal 1964, anno della sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia e del nascere di un profondo rapporto con la città di Milano, e indaga anche aspetti specifici, ma fondanti del suo lavoro, come l'aprirsi della sua pittura alla dimensione spaziale, su cui è incentrato il saggio di

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Francesca Pola. Il volume Carlo Ciussi. Geometrie del divenire, curato da Claudio Cerritelli e pubblicato in occasione della mostra in corso fino all'11 dicembre all'Abbazia di Rosazzo in provincia di Udine, si sofferma invece sull'ultimo periodo della sua produzione e sui suoi sviluppi attuali.

"Il quadro più bello è quello che dipingerò domani". La presentazione dei volumi è stata l'occasione di un dialogo tra l'artista, i curatori, il direttore dei Civici Musei di Udine Marco Biscione, la storica dell'arte Francesca Pola e il filosofo Massimo Donà. Nel suo intervento Donà ha parlato di una ossessione riconoscibile in tutte le opere dell'artista, di una tensione costruttiva a modificarsi incessantemente per avvicinarsi all'unità "inscalfibile e originaria" del cosmo, che, se da noi è percepita parzialmente, in ogni sua manifestazione particolare riconduce sempre a una totalità di spazio e tempo. Ciussi è un artista "classico", perché cerca di far risuonare questa unità, attraverso una geometria che si fa colore, attraverso una pittura mai legata a una singola formula, ma sempre aperta al divenire, perché strettamente connessa alla materia stessa dell'esistenza.
L'opera più bella, come ha affermato in più occasioni l'artista, sarà quindi quella che dipingerà domani.

Carlo Ciussi 1964-2011. Tutte le visioni del colore, a cura di Luca Massimo Barbero, ediz. Civici Musei di Udine, Udine 2011, 256 pp., testi bilingui italiano/inglese

Carlo Ciussi. Geometrie del divenire, a cura di Claudio Cerritelli, ediz. Fondazione Abbazia di Rosazzo, Manzano 2011, 136 pp., testi bilingui italiano/tedesco