Subito prima che infuriasse la pandemia, gli alunni del liceo Classico Ernesto Cairoli di Varese avevano vissuto l’ultimo momento di piena comunanza, celebrando la Giornata Mondiale della lingua e della cultura ellenica, davanti all’insegne filologo Franco Montanari. Era l’8 febbraio dell’anno scorso e, in una quotidianità libera dall’obbligo delle mascherine anti-Covid, i suggestivi caratteri dell’alfabeto greco dovevano apparire ancora come segni indecifrabili a Martina ed Exaucé, oggi appassionati ginnasiali che non vedono l’ora di diventare protagonisti della nuova Giornata Mondiale della lingua e della cultura ellenica, in scena dalle 8.30 alle 13 del 6 febbraio, solo sulla piattaforma digitale di Zoom.
La «forma più evoluta di governo», secondo Pericle, l’illustre politico ateniese vissuto tra il 495 e il 429 avanti Cristo.
Se la grande bellezza della lingua greca e la forza del pensiero, in essa racchiusa, hanno già contagiato i più giovani studenti del Cairoli, gli insegnati della scuola di via Dante ci mettono l’anima per proporre ai loro discepoli percorsi intriganti e costruttivi. Come fa la professoressa Angela Romano.
Dai tempi antichi all’attualità e il passo è breve e, se gli studenti di Angela Romano celebreranno Santa Sofia, la cattedrale ortodossa di Istanbul, diventata recentemente moschea, una insigne docente di Filologia Bizantina, Lia Raffaella Cresci, impreziosirà la giornata, dedicata, come ricorda il preside del liceo Classico Salvatore Consolo, alla rinascita.
Nel settecentenario della morte di Dante, ci sarà spazio per ricordare il demiurgo della lingua italiana.
Ma il 2021 è anche l’anno in cui cade il duecentesimo anniversario dell’indipendenza della Grecia, come ricorda Nikos Frangos, presidente dell’Istituto Ellenico di Cultura.