Un'opera dell'artistaUn'opera dell'artista

Dai capolavori della natura a quelli della pittura. Giuliana Amicucci Dal Piaz, meglio conosciuta come naturalista, si presenta in una nuova veste: quella dell'artista. Le sue opere sono raccolte nella mostra "Falsi d'autore", allestita fino al 28 febbraio al Caffè Colombo di Busto.
I capolavori di Van Gogh, Matisse, Renoir e Picasso rivivono nelle sale del locale di via Milano portando, oltre i colori, le atmosfere, le suggestioni e le emozioni vissute e sofferte da quei grandi maestri. Copiare un'opera infatti non significa limitarsi alla riproduzione visiva, ma è saper cogliere l'anima e l'interiorità di ciò che vive nel quadro. Ed è infatti con questo spirito che la Dal Piaz si riproduce i lavori degli "immortali". "Ho iniziato la mia esperienza nel mondo dell'arte per gioco, accontentando amici che volevano abbellire le proprie case con copie di grandi capolavori. Così ho imparato da amare l'arte, copiando. E, più indagavo nei dettagli della composizione, più conoscevo questi artisti, la loro anima".

Cosa le hanno trasmesso e di chi, in particolare, si è "innamorata"?
" Van Gogh è il mio prediletto, è quello che mi ha insegnato il colore, le vibrazioni. Una tecnica che non conoscevo e che ho imparato grazie alla riproduzione della Madonna dei Polittici Crivelleschi, è quella della "tempera su tavola", il trattamento, la preparazione…. Davvero molto interessante, un'esperienza importante per approfondire e conoscere questo affascinante "mestiere". Ma la cosa più bella è una sorta di incantesimo che scatta proprio mentre dipingi. Quando cioè ti accorgi d'aver colto quello che l'artista ha provato, a livello emotivo, proprio in quel preciso momento. E' lì

Dettaglio di un quadroDettaglio di un quadro

che accade qualcosa di spirituale, che ti rapisce proiettandoti in un vortice emotivo dal quale non puoi staccarti fino a quando hai concluso quella precisa forma…. E' una sensazione meravigliosa … incontenibile…"

Percezioni visive che ha saputo interiorizzare, fare proprie. Un feeling emotivo che Giuliana Amicucci condensa tra l'amore per la natura e quello per l'arte. "Mi piace la natura e mi piaciono tanto anche le persone: soprattutto guadarle negli occhi. E'da lì che si capiscono tante cose. Le tele di un artista sono un po' i loro occhi, quindi credo che avere sensibilità verso la natura ti porti anche a cogliere le suggestioni degli uomini".
A questo proposito non ha mai dipinto opere scaturite da sue intime sensazioni?
"Ho fatto dei paesaggi ma non mi piacciono, non mi danno soddisfazione. Però ho un piccolo sogno: sulla scia dell'esperienza con i grandi maestri, vorrei ritrarre le mie nipotine collocandole magari in un giardino o comunque in qualche scenario particolare. Ci sto pensando….