Se fosse un cocktail renderebbe utopici al primo sorso e se fosse un sogno svelerebbe la verità con occhi diversi. Torna la Biennale dell’Immagine, con la sua undicesima edizione, dal 5 ottobre all’8 dicembre 2019, a Chiasso in Svizzera: un ricco programma di con esposizioni, appuntamenti, incontri e proiezioni per scoprire fotografi che hanno fatto dello scontro la chiave di lettura della complessità del mondo in cui viviamo; fotografie, film, parole, polaroid e photographic novel che attraverso immagini fisse o in movimento, singole o multiple, in bianco e nero o a colori, formano un flusso di idee che non teme la siccità, sbanda, frena e riparte più veloce di prima.

Il Tema
CRASH
significa entrare in rotta di collisione fino all’inevitabile frattura. Racconta un mondo fatto di contraddizioni, di posizioni che stanno agli antipodi, di movimenti complessi, che si risolvono in un istante, quandoil contrasto si trasforma in urto. CRASH vuol dire osservare ciò che ci circonda con occhio attento ai momenti di passaggio, che costituiscono lo scheletro stesso della vita. CRASH è dover ricominciare tutto da capo per ritrovare speranza, rinascita, desiderio, liberazione.

L’Inaugurazione
L’11a edizione della Biennale, che verrà inaugurata il 5 ottobre presso lo Spazio Officina di Chiasso, esplorerà questi temi con mostre di grandi fotografi nazionali e internazionali, nello spirito della sua tradizione.

I Fotografi principali
Boris Mikhailov e le sue tentazioni e Il poliziotto e fotografo svizzero Arnold Odermatt, Curatore Francesco Zanot

Photograph © Boris Mikhailov

Boris Mikhailov e le sue tentazioni
Boris Mikhailov, nato a Kharkiv (Ucraina) nel 1938. Inizia a fotografare dalla metà degli anni Sessanta, dopo una laurea in ingegneria e un impiego presso una fabbrica sovietica di missili. Espone il suo lavoro in Occidente dalla fine degli anni Ottanta, ottenendo presto importanti riconoscimenti internazionali e esponendo in prestigiosi musei, fra cui il MoMA di New York e la Tate Modern di Londra. La mostra intitolata TEMPTATION OF DEATH, allo Spazio Officina, è l’ultimo ciclo di opere di Boris Mikhailov. Composta da 24 dittici e dalla proiezione del lavoro completo (oltre 150 dittici) include immagini del passato e nuove fotografie realizzate all’interno di un enorme crematorio a Kiev, costruito in epoca sovietica, le opere narrano un costante senso di incertezza, ambiguità e cambiamento. Afferma Francesco Zanot, curatore della mostra: “Mikhailov prende posizione contro tutto ciò che non gli piace. Contro il sistema istituzionale politico in particolare”. Le opere dell’artista ucraino sono un atto artistico distruttivo e beffardo tutto dascoprire.

Il poliziotto e fotografo svizzero Arnold Odermatt
Arnold Odermatt, nato a Oberdorf nel 1925, ha lavorato come fotografo ufficiale della polizia nel Canton Nidvaldo dal 1948 al 1990. Alla fine della sua carriera nella polizia, suo figlio Urs Odermatt scopre il suo lavoro fotografico e pubblica un primo libro. Nel 2001 Harald Szeemann espone 32 fotografie dell’artista svizzero alla biennale di Venezia. Le stesse verranno riproposte a Chiasso, alla Sala Diego Chiesa, in una mostra dal titolo “ODERMATT THE BIENNIAL SELECTION. 32 PHOTOGRAPHS FOR VENICE 2001“. Oggi molti suoi lavori fanno parte di collezioni private e sono esposti in numerosi musei internazionali tra i quali il Kunstmuseum Wolfsburh e il Museum Morsbroich Leverkusen. Francesco Zanot spiega: “le calibrate riprese di Odermatt non sono infatti originariamente realizzate per finire sulle pareti di un museo, ma costituiscono il frutto dei rilievi di un brillante poliziotto che dalla fine degli anni Quaranta ha l’intuizione di corredare i verbali degli incidenti stradali con alcune prove visive. Le molteplici funzioni della fotografia si sovrappongono e si scontrano tra loro, proprio come le automobili accartocciate sulla strada. Odermatt scopre la rigorosa poesia del documento e raccoglie in tre decenni un ineguagliabile catalogo dei risultati di eventi trasformativi tanto potenti quanto spaventosi: sulla strada, si formano in un istante sculture imprevedibili e dense di energia”.

Photograph © ECAL

Tante altre Mostre
Sempre a Chiasso, epicentro della Biennale, sono in programma altre mostre. Nella Piazza dei Colori (Via Soave) è di scena l’utopia di giovani e futuri fotografi. Il sogno degli studenti di fotografia della rinomata Ecole Cantonale d’Art di LosannaECAL con il titolo “Guardare l’utopia“, racconta lo scontro tra l’arte della fotografia e le nuove, rapide e onnipresenti, tecnologie che hanno radicalmente trasformato il modo di creare e distribuire immagini. Gli studenti di fotografia proporranno la loro interpretazione sul futuro della fotografia.

Chiasso_Culture in movimento partecipa alla Biennale dell’immagine con una creazione dell’artista svizzera Aline d’Auria. Un progetto che mira a coinvolgere alcuni cittadini immigrati a Chiasso dai paesi dell’Est Europa e un invito a tessere nuove relazioni, per esplorare il tema della diversità quale risorsa della natura umana.

Il m.a.x. Museo dedica invece la sua mostra al padre del cartellonismo pubblicitario italiano con un’esposizione dal titolo Marcello Dudovich (1878 – 1962) e la fotografia. Un viaggio grafico nella pubblicità della prima metà del Novecento.

La galleria Cons Arc proporrà, da parte sua, una mostra dell’artista belga Karin Borghouts, che ha dedicato la carriera all’esplorazione dell’ambiente architettonico con uno stile che coniuga l’arte visiva e la fotografia.

Altre mostre sono in programma a Mendrisio, Ligornetto, Bruzella e in diversi comuni della Svizzera italiana: oltre 20 spazi espositivi, pubblici e privati, ognuno con una prospettiva diversa e originale sul tema CRASH.

Infine, la Biennale dell’immagine collaborerà con Frequenze, un’iniziativa economica, culturale e sociale, ideata per rafforzare l’economia di Chiasso e in particolare di Corso San Gottardo Per l’occasione, gli spazi di Frequenze accoglieranno diverse gallerie e associazioni d’arte in trasferta temporanea da tutto il cantone “.

L’Associazione Biennale dell’Immagine – Abi
L’Associazione ABi riunisce appassionati dell’arte della fotografia ed è pensata per rispondere alle esigenze di una manifestazione sempre più orientata al futuro. Si prefigge di diffondere la cultura della fotografia, delle arti e dei media contemporanei quali strumenti di lettura della realtà.

Informazioni
www.biennaleimmagine.ch

Daniela Gulino