baff2012.jpgPassare per le stelle – Chiuse le passerelle e arrotolati i "red carpets" Busto arsizio fa i conti con la kermesse appena trascorsa, che quest’anno – tra il 24 e il 31 marzo – ha celebrato il suo decimo anno di vita.

Una scommessa iniziata con mezzi e risultati decisamente più modesti ed arrivata oggi a contare la presenza di grandi registi nostrani e internazionali, passerelle di attrici ed attori del calibro di Claudia Gerini e Alessio Boni, nuove promesse come Paz Vega e Lula Teclehaimanot.

Un’iniziativa che vive grazie ai numerosi volontari che si prodigano – per tutto un anno, fino all’exploit della settimana della manifestazione – nel creare contatti, immaginarsi scenari, idee, ospiti da invitare, temi da affrontare. Volontariato che permette di contenere in poche centinaia di migliaia di euro i costi dell’intero carrozzone.

Il Busto Arsizio Film Festival lascia sul territorio molto più di una semplice settimana di luci, porta energie creative che danno nuova vitalità ad un tessuto sociale che ha perso il suo storico tessuto industriale, ricicla competenze e capitali – reali e virtuali -, dimostra come la cultura e lo spettacolo siano strade da percorrere, con ambizione, senza dimenticare la propria identità, facendo leva su quello che il territorio e i suoi abitanti vogliono.

Insomma: senza i bustocchi – e i bustesi – non ci sarebbe Festival, e senza festival forse si sarebbe tutti un po’ meno bustocchi.

Più ospiti, più qualità, una presenza consolidata nella scena culturale cittadina, cosa lascia il BAFF 2012 alla città?