La chiesa di Azzio, dedicata a Sant’Antonio da Padova risale al XVII secolo. Fu realizzata fuori dal piccolo comune a nord di Varese, unitamente al Convento di Santa Maria degli Angeli, a partire  dal 1608 – come testimonia la lapide recante la data 18 novembre 1608 firmata dal Vescovo di Como Mons. Archinti – sulle strutture murarie preesistenti della ‘vecchia’ chiesa di Sant’Eusebio.

La chiesa del Convento, sottoposta a ingenti interventi di restauro tra il 2012 e il 2014, riveste un’importanza storica non indifferente, in quanto si pensa possa essere uno dei primi luoghi di culto dei Frati Francescani Minori Riformati in Lombardia, e soprattutto occupa una posizione rilevante nel panorama artistico della Provincia varesina.

L’edificio a capanna rispecchia la tradizionale architettura francescana ed è arricchito all’interno da un interessante apparato decorativo: dall’altare ligneo dedicato alla Beata Vergine Immacolata, al coro in legno di noce e abete, dal busto di Sant’Eusebio alle quattro cappelle laterali con i lori diversi dedicatari, dall’antico pulpito ligneo al ‘pezzo forte’ della Chiesa, gli affreschi del noto pittore varesino Giovanni Battista Ronchelli raffiguranti la “miracolosa concessione del Perdono d’Assisi” e la “Predicazione di San Giovanni da Capestrano” ai lati dell’altare e, nel coro, le figure di Sant’Antonio da Padova e San Pietro d’Alcantara.

Sono due le nuove pubblicazioni che saranno presentate in Chiesa nella serata di Sabato 30 dicembre: “Azzio, una retrospettiva – Passeggiata culturale nel paese e monografia della società storica varesina” e “La chiesa del Convento di Azzio, studi e aggiornamenti”. Ad allietare la serata saranno poi le note dell’organista Lorenzo Pestuggia, maestro di musica della cattedrale di Como, suonate su un organo Mascioni op 1099.

Un’occasione per conoscere e approfondire le bellezze del nostro territorio.

Chiesa di Sant’Antonio e Sant’Eusebio                                                     
Via Giovanni XXIII, 1 – 21030 – Azzio – VA – Italia
Sabato 30 dicembre ore 20.45
Ingresso libero

Giulia Lotti