«Vittore Frattini va annoverato fra i più grandi artisti della seconda metà del Novecento perché ha attraversato le esperienze dello spazialismo, dell’informale, dell’astrattismo sempre rimanendo coerente con la sua visione e mai cedendo a questioni di tipo commerciale o di marketing. È stato fedele a se stesso senza condizionamenti di tipo economico o mercantile, sviluppando il suo percorso artistico originale». A dirlo è il critico Pietro Cesare Marani, autore di un agile e acuto scritto intitolato «Vittore Frattini coerenza del segno e della mente», posto in apertura del catalogo della mostra dedicata all’artista nato a Varese nel 1937 e in scena a Villa Mirabello fino al 3 febbraio (orari di visita: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18, dal martedì alla domenica).
Accanto alla mostra di Villa Mirabello ce n’è un’altra molto significative, promossa dallo Studio Arteidea di via Veratti a Varese. Ce la presenta la direttrice della galleria d’arte Antonella Piccardi.