La Fondazione Nicola Trussardi presenta a Milano le opere del giUna delle sale – Fondazione Nicola Trussardi

È la prima volta che la storica Caserma XXIV Maggio si apre ai civili: lo fa per accogliere, nell'edificio che dal 1898 agli anni Cinquanta ha sfornato pane per i militari di servizio in Lombardia, le opere di Cyprien Gaillard (Parigi, 1980), giovane artista francese che ha già ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Marcel Duchamp del Centre George Pompidou di Parigi nel 2010. Le opere dell'artista – in molti casi riflessioni sull'architettura che alludono ai temi più ampi della decadenza e della distruzione del mondo contemporaneo – acquistano nuove risonanze nelle sale dell'ex-panificio militare, anche grazie alla musica che riempie gli ampi spazi, rielaborazione elettronica del Rheingold di Richard Wagner pensata per la mostra dal gruppo americano dei Salem. Come i lavori dell'artista, le stanze ormai vuote e private della loro originaria funzione produttiva, ferme in un tempo sospeso, diventano infatti allegoria della "fine di un mondo".

Nella prima sala Gates (2012), "ricalchi" di tombini

The Lake ArchesThe Lake Arches

realizzati con la tecnica del frottage in cui si leggono scritte come "City of Los Angeles. Made in India", alludono ai rapporti, mai pacifici ed equi, tra diversi paesi in un'economia globalizzata. Intonazione più poetica hanno invece i collage del ciclo New Picturesque, realizzati con vecchie cartoline, in cui l'immagine di antichi castelli è velata con fogli di carta bianca strappata. Come suggerisce il titolo, sono interpretazioni contemporanee del concetto di "pittoresco", nato in Italia già nel XVI secolo, ma dibattuto da artisti e teorici soprattutto a partire dal 1700, quando il termine venne tradotto in inglese e assunse nuovi significati, poi sviluppati in periodo romantico. Se uno dei luoghi del pittoresco era nell'Ottocento la Spagna con le sue forti tradizioni popolari, oggi il pittoresco si ritrova nei castelli e nelle mete di un turismo di massa illuso di poter vedere in quei luoghi le tracce di un'epoca passata, spesso ricreata ad hoc per suscitare curiosità.

L'ambiguità della natura, altro aspetto del pittoresco rappresentato dai pittori romantici nei lievi passaggi tra luci e ombre e nelle atmosfere indefinite, e il concetto di sublime, simboleggiato spesso attraverso eventi naturali estremi come tempeste, valanghe, incendi, trovano una eco contemporanea nelle opere di Gaillard. L'ambiguità dell'oggi è visibile nei contrasti tra tracce del passato e scheletri architettonici di un presente appena trascorso, come nel video Pruitt-Igoe Falls del 2009, o tra scenari naturali che si rivelano frutto della costruzione dell'uomo e palazzi che sembrano conformazioni rocciose, come nel video The Lake Arches del 2007. L'artista riflette sulla fine del modernismo, rappresentato dal crollo dei suoi simboli architettonici, ma anche sull'epoca post-moderna e sulle sue conseguenze nel mondo attuale, percorso da fermenti rivoluzionari e da catastrofi climatiche, politiche e sociali. L'arte di Gaillard, secondo le parole del curatore Massimiliano Gioni, diventa allora oggi "veicolo di riflessione sull'inevitabilità di un cambiamento radicale, nel tentativo di ristabilire una nuova forma di equilibrio all'interno del caos".

Cyprien Gaillard. Rubble and Revelation
a cura di Massimiliano Gioni
Milano, Caserma XXIV Maggio
Via Vincenzo Monti 59
Dal 13 novembre al 16 dicembre 2012
Orari: aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Ingresso libero