Archeologia: questione di metodoArcheologia: questione di metodo

La cura per la propria storia è senza dubbio indice della civiltà di un popolo. E la Svizzera, Canton Ticino ha ben inteso la lezione. Negli ultimi dieci anni ha preso avvio un progetto di riordino del materiale archeologico e la pubblicazione di un elenco dei beni culturali.

La Svizzera vanta una storia archeologica di primo ordine,con scavi e attestazioni dalla età preistorica, con i ritrovamenti a Bellinzona sulla collina del Castel Grande, fino all' epoca medievale. In epoca romana sono molte e attestazioni di necropoli dai ricchi corredi, come a Locarno, oppure di strutture abitative come a Bioggio e Muralto.

Alla metà dell'Ottocento cominciò a svilupparsi una presa di coscienza riguardo all'importanza del passato locale, proprio mentre si susseguivano i ritrovamenti in modo incontrollato e i materiali si disperdevano, in parte

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venduti ai grandi musei dell'epoca. E così nel 1905 il Decreto legislativo circa gli scavi per la ricerca archeologica del 1905 iniziò a regolamentare gli scavi archeologici e il commercio antiquario. Nel 1919 venne istituito l'Ispettorato cantonale dei monumenti, che diede un apporto alla sorveglianza sul patrimonio archeologico. in quegli stessi anni si costituirono le prime raccolte ticinesi di oggetti archeologici, come Locarno, Lugano, Bellinzona.

Nel 1963 venne creato l'Ufficio dei monumenti storici, uo strumento operativo efficace, capace di garantire interventi precisi. Figura fondamentale Pier Angelo Donati, direttore dell'Ufficio, che diede un grande impulso agli scavi e pure alla ricerca. Nel 1997 l'Ufficio è sttao riorganizzato in Ufficio dei Beni culturali. Strutturato in tre servizi, inventario, monumenti e archeologia, sta portando avanti importanti progetti.

Da oltre dieci anni è in corso un sistematico lavoro di catalogazione informatica dei reperti mobili, volta a creare una Mappa Archeologica del Canton Ticino informatizzata. Uno strumento utile ai fini della pianificazione territoriale che d'altra parte ha permesso di salvaguardare aree interessanti, come l'area antistante il Castello Visconteo di Locarno. Un sistema in continuo aggiornamento, che vuole stare al passo dei tempi, perché la cultura sia veramente aperta a tutti.

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