Busto Garolfo – Independent Artists presenta a Villa Brentano la nuova esposizione dal titolo “Tuareg, gli uomini blu”, doppia personale di Riccardo Zani Faetanini e Dario Ferré. La mostra, con inaugurazione in programma l’8 febbraio alle 17.30, giocata sul dialogo tra due differenti tecniche, l’incisione e la fotografia, intende essere un viaggio nel mondo di questo popolo. Riccardo Zani Faetanini, incisore, e Dario Ferré, fotografo, intrecciano le loro visioni artistiche per raccontarne l’essenza , esplorando le tradizioni, i paesaggi e l’identità culturale di un popolo nomade che da secoli attraversa le sabbie del Sahara. La profondità delle incisioni evoca i segni lasciati dal tempo mentre l’immediatezza della fotografia richiama la contemporaneità di oggi. Nonostante il titolo Gli uomini blu, le incisioni sono dedicate alle donne Tuareg. L’esposizione, in calendario sino al 1° marzo, è un coinvolgente intreccio artistico che rivela il fascino di una cultura millenaria, tra memoria e modernità. Orari al pubblico: da martedì a venerdì su appuntamento, il sabato dalle 14.30 alle 18. Ingresso ibero e gratuito. Per appuntamenti: segreteria@independentartists.eu.
Milano – Fino al 12 aprile sarà possibile visitare a Palazzo VG9, (sede del Polo assicurativo Crédit Agricole) la mostra 2+2=5 di Franco Mazzucchelli. Un percorso visionario che intende sovvertire le regole della percezione e della forma. L’esposizione, a cura di Sabino Maria Frassà, vuole sottolineare il crescente dialogo tra finanza e arte, un connubio che unisce visione strategica e responsabilità sociale d’impresa. Mazzucchelli, noto per le sue opere gonfiabili e per la capacità di trasformare materiali e spazi, invita il pubblico a immergersi in un universo di geometrie non euclidee e prospettive mutevoli. La mostra presenta 18 opere inedite, tra cui i BD – Bieca Decorazione, quadri gonfiabili realizzati con materiali cangianti e metallici. Queste opere vogliono sfidare le convenzioni artistiche ed estetiche, creando un gioco di luci e riflessi che varia a seconda dell’ambiente e della percezione dell’osservatore.
Milano – La luce come essenza immateriale prende forma attraverso il buio, diventando un linguaggio che collega il mondo terreno e quello celeste, l’opera, lo spazio, lo spettatore, il simbolo, la memoria, l’identità e la meraviglia. E’ l’opera di LeoNilde Carabba che Spazio d’Arte Scoglio di Quarto presenta nella mostra “La luce del Nero”, in calendario sino al 28 febbraio . Nell’esposizione, a cura di Jacqueline Ceresoli, emerge come nella ricerca dell’artista la luce diviene sinonimo di festa e vita, segno che anticipa l’ignoto, metaspazio dove LeoNilde trova una nuova armonia cosmica. La sua arte esplora il concetto della luce che emerge dal nero, nel rapporto tra spirito e materia, scienza e magia. La mostra è visitabile sino al 28 febbraio da martedì a venerdì dalle 17 alle 19.
Milano – Alla galleria A arte Invernizzi è giunta quasi alla conclusione la mostra personale di Niele Toroni, uno dei protagonisti di spicco della scena artistica internazionale, dal titolo Impronte di pennello n. 50. Dal 1967, Toroni ha sviluppato un metodo distintivo basato sulla ripetizione di impronte di pennello a intervalli regolari di 30 cm. La sua pittura non si impone sullo spazio ma lo esplora e ne rivela nuove traiettorie attraverso una progressione ordinata di segni, sempre diversi ma cadenzati. L’esposizione propone il percorso di ricerc dell’artista attraverso 25 opere realizzate su supporti eterogenei – tela, carta, giornale, tela cerata, legno – a partire da Omaggio a Paolo Uccello (1965) fino all’album più recente, Impronte di pennello n. 50 a intervalli di 30 cm – “À nous la liberté”. La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue con un saggio di Paolo Bolpagni e la riproduzione delle opere esposte. Visitabile fino al 12 febbraio nei seguenti orari: lunedì-venerdì 10-13 / 15-19 (sabato su appuntamento).
Milano – 10 Corso Como Milano rende omaggio ad Andrea Branzi con la mostra “Civilizations without jewels have never existed”, celebrando la visione e il pensiero progettuale del designer, architetto, storico e teorico a un anno dalla sua scomparsa. Tre volte vincitore del Compasso d’Oro – di cui uno alla carriera – l’artista è stato una figura poliedrica e radicale, capace di attraversare con sensibilità innovativa le arti applicate, lo spazio domestico e quello urbano. L’esposizione, curata da Alessio de’ Navasques, in collaborazione con Nicoletta Morozzi, Lorenza Branzi e le gallerie Casa Argentaurum e Friedman Benda, allinea e mette in dialogo opere, documenti, disegni e fotografie, componendo negli spazi della Galleria un paesaggio di oggetti che abbraccia un arco temporale dalla metà degli anni Ottanta fino alle ultime creazioni del 2023. L’esposizione, in calendario sino al 16 febbraio è aperta al pubblico tutti i giorni, dalle 10.30 alle 19.30. Ingresso libero.
Milano – Il Mudec, Museo delle Culture di Milano, ospita una mostra dedicata all’Art Brut, espressione artistica rivoluzionaria che ha ispirato molti artisti contemporanei e continua a farlo ancora oggi. Nata nella Parigi postbellica e teorizzata dall’artista Jean Dubuffet, l’Art Brut rappresenta un’arte “grezza”, “pura”, priva di filtri accademici. L’esposizione si apre con un corpus di opere e documenti che contestualizzano il concetto, analizzando Dubuffet come artista, scrittore e collezionista. Seguono lavori tratti dalle sue esplorazioni, testimoniando la ricchezza delle sue ricerche prima della donazione del 1971, e una selezione di creazioni dai cinque continenti, legate ai temi del corpo e delle credenze, in dialogo con le collezioni del Museo. Curata da Sarah Lombardi e Anic Zanzi, la mostra nasce dalla collaborazione con la Collection de l’Art Brut di Losanna, che conserva oltre 70.000 opere, raccolte a partire dalla storica donazione di Dubuffet. Disegni, dipinti, sculture e opere tessili continuano ad arricchirsi grazie ad acquisizioni e donazioni. Aperta fino al 16 febbraio, orari al pubblico: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venenerdì, domenica 9.30-19.30; givedì e sabato 9.30 – 22.30.
Milano – Si conclude il 9 febbraio al Museo della Permanente la mostra L’arte della vita, personale di Guglielmo Spotorno, che celebra il percorso dell’artista attraverso i principali cicli della sua produzione, in cui arte, vita e ricerca filosofica si intrecciano in un dialogo profondo e continuo. Le quaranta opere esposte raccontano un’esistenza inquieta, caratterizzata da molteplici sfaccettature, prospettive e sensibilità che prendono forma sulla tela attraverso il colore e la luce. La pittura di Spotorno si nutre di esperienze vissute, di riflessioni sulla condizione umana e di un’indagine artistica che va oltre il visibile, toccando corde intime. La mostra, curata da Giovanni Gazzaneo e Flavia Motolese, offre un viaggio attraverso l’evoluzione stilistica dell’artista, mettendo in luce il suo linguaggio espressivo, capace di fondere impeto e introspezione, materia e pensiero. L’esposizione è aperta tutti i giorni, festivi compresi, dalle 10 alle 18.30. Ingresso libero.
Varese – Prosegue alla galleria Punto sull’Arte la doppia personale di Ottorino De Lucchi e Raffaele Minotto intitolata “Echi di Luce”. Lo stile dei due artisti è caratterizzato e accomunato dalle atmosfere sospese e rarefatte che affiorano nelle loro opere. Minotto accompagna lo spettatore nelle stanze dei palazzi di Asolo e di Padova tra broccati e velluti, tappeti soffici e oggetti preziosi. De Lucchi invece incanta i
visitatori con la materia misteriosa e vellutata dei suoi acquerelli a secco. Fuoriclasse indiscusso della tecnica, l’artista modula il tema della natura morta facendone scaturire emozioni sempre nuove. La mostra, nella sede di viale Sant’Antonio, è visitabile sino al 1° marzo nei seguenti orari:da martedì a sabato dalle 9.30 alle 17.
Busto A. – A Palazzo Cicogna si è aperta la mostra “Hideout -Spaesamenti”, collettiva di otto artisti del gruppo Spazio Plurale, a cura di Brigitta Rossetti. L’esposizione indaga la fragilità del momento, di un’epoca caratterizzata da repentini e stranianti mutamenti, che ciascuno ha interpretato attravero personali riflessioni e tecniche. Gli artisti che hanno partecipato al progetto espositivo son: Vincenzo Zancana, Andrea Ciriminna, Paolo Treni, Brigitta Rossetti, Matteo Suffritti, Alex Sala e Pol Palli. Spazio Plurale è una realtà fisica e virtuale, nata nel 2021 a Piacenza e gestita solo da artisti di diversa origine e formazione culturale. L’obiettivo è creare un progetto su temi socioculturali che gli artisti propongono o sentono di approfondire con urgenza nella loro pluralità, utilizzando differenti linguaggi artistici. La mostra in calendario sino al 2 marzo potrà essere visitata dal martedì al giovedì 14.30 – 18; venerdì 9.30 – 13 /14.30 -18; sabato 14.30 – 18.30; domenica 15 – 18.30. Ingresso gratuito.
Busto – Alla galleria Spazio Immagine, riferimento della fotografia d’arte, nata dalla collaborazione tra Afi e Spazio Farioli, nell’ambito della mostra in corso, Reale Immaginario di Giovanni Sesia è in programma questa sera (7 febbraio) alle 21 un incontro con l’artista. Sesia guiderà il pubblico in un approfondimento sullo stile, tecnica e linguaggio del proprio lavoro che fonde immagini, pittura e scrittura. La mostra che si avvia alla conclusione fissata per il 9 febbraio, traccia un percorso che si intreccia tra il figurativo e l’astratto. Le opere di Sesia spingono il pubblico a esplorare le sottili connessioni tra ciò che è visibile e ciò che è nascosto in un gioco continuo tra l’iconico e l’intangibile, offrendo uno spazio per la riflessione e l’introspezione, sfidano lo spettatore a guardare oltre ciò che vedono e a scoprire nuovi modi di guardare e sentire. Orari al pubblico: sabato e domenica 15 – 18.30.
Cavalese – “Fulvio Morella. Le stelle che non ti ho detto” è la suggestiva mostra in corso sino al 29 giugno al Museo d’Arte Contemporanea. L’esposizione, a cura di Elsa Barbieri e Sabino Maria Frassà, si sviluppa all’interno degli spazi di Palazzo Rizzoli, attraverso 15 opere tessili che conducono il pubblico alla scoperta dell’alfabeto “braille stellato”, frutto di una reinterpretazione poetica dell’artista del linguaggio braille attraverso la sostituzione dei tradizionali punti con stelle, espandendone in questo modo i confini con nuovi significati e suggestioni. Morella trasforma cosìvcieli stellati in criptiche informazioni: il risultato è un nuovo linguaggio visivo, il braille stellato. In questo senso, l’artista invita al pubblico a toccare il cielo e le stelle con le dita, ricordandoci che i limiti non esistono e che siamo noi a tracciare la nostra poesia, vivendo ogni giorno con intensità. La mostra, in calendario sino al 29 giugno è aperta al pubblico nei seguenti giorni e orari: mercoledì – domenica, 15 – 19.
Vailate – La pittura istintiva di Fulvio Ghemasi nella personale “Until I see you again” allestita al Calisto Cafè. La ricerca dell’artista (classe 1978) si orienta in particolare sul ritratto rappresentato dal gesto e dall’istinto. Dice infatti: “Il mio interesse è rivolto alla spontaneità e al processo creativo, cercando ogni volta di scoprire qualcosa di nuovo. Raramente utilizzo riferimenti fotografici”. Prima di appassionarsi alla pittura, Ghemasi era solito disegnare sogni surreali e oscuri, utilizzando linee sottilissime. “Il mio approccio spontaneo è nato dopo aver studiato ed esplorato tecniche di stampa come il carborundum, i monotipi e altre tecniche. L’esposizione in via Manzoni è visitabile sino al 23 febbraio. Orari: martedì, mercoledì, giovedì 7.30 -15 / 17.30 -1; venerdì sabato 7.30 – 1; domenica 8 -1.
Genova – Si è aperta nei locali del Centro Cultura Formazione e Attività Forensi la collettiva dal titolo “Matrimoni – Usi e Costumi” organizzata in occasione della giornata internazionale del Matrimonio che si celebra il 9 febbraio. All’esposizione hanno partecipato una trentina di artisti, prevalentemente liguri, che hanno scelto di raffigurare una scena tratta dalla cerimonia, in particolare ispirata alle tradizioni di buon auspicio. Sono molti gli usi e i rituali che nel mondo ogni coppia, a seconda della propria nazionalità, pone in essere prima o durante la cerimonia, e dette usanze, oltre ad essere state immortalate nelle tele degli artisti potranno essere lette nelle “schede” che affiancano l’opera. La mostra potrà essere visitata sino al 6 marzo, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.