Varese – Fino al 17 maggio, le sale del Castello di Masnago ospitano Eva, la mostra dedicata alla più celebre tra le “sculture mobili” ideate dall’artista Otto Monestier. Un’occasione unica per ammirare da vicino questa affascinante opera, realizzata nel 1970: 55 elementi girevoli in ottone impilati su un perno centrale, pensati per restituire visivamente il dinamismo e la rotazione del corpo femminile. L’opera, prodotta in alcune centinaia di esemplari e presentata anche alla 46ª Biennale d’Arte di Venezia nel 1972, rappresenta una delle più originali incursioni tra arte cinetica e forma scultorea degli anni Settanta. In mostra non solo il prototipo originale in legno, ma anche i modelli in gesso e Adamo, la controparte maschile della celebre scultura. L’esposizione è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.
Varese – Sarà visitabile sino al 31 maggio, alla Galleria Ghiggini Natura Viva, personale del pittore Francesco Calistri, interamente dedicata alla bellezza e alla forza evocativa del mondo floreale. La mostra raccoglie una selezione di opere che testimoniano l’approfondita ricerca pittorica dell’artista attorno ai temi botanici, con particolare attenzione al fiore iris, soggetto simbolico e ricorrente nei suoi lavori. Le tele di Calistri mescolano tonalità vivaci e raffinate: dal giallo ocra all’indaco, fino al rosso carminio dalle quali prendono forma magnolie, ciliegi giapponesi, paesaggi lacustri, prati fioriti e rami di rose. Un viaggio cromatico e sensoriale che celebra la natura nella sua espressione più poetica, sospesa in un’atmosfera rarefatta e senza tempo. La mostra è visitabile con ingresso libero dal martedì al sabato, con orario 10-12.30 e 15.30-19. Domenica e lunedì chiuso.
Varese – C’è tempo fino al 31 maggio per visitare Di bianco e di essenza, la mostra personale di Lorenzo e Simona Perrone, ospitata alla Galleria Punto sull’Arte. La coppia di artisti milanesi presenta una selezione di opere che trasformano il libro in materia scultorea, restituendo al visitatore un’esperienza visiva e concettuale dal forte impatto emotivo. Le sculture, realizzate in gesso bianco materico, nascono da volumi recuperati tra quelli destinati al macero. Ogni opera è un corpo narrativo, un frammento congelato di storie che parlano di conflitti, migrazioni, fragilità umana e bellezza naturale. Le superfici scolpite, levigate o incise, conservano tracce della carta, della parola scritta, e sembrano restituire voce a ciò che rischiava di essere dimenticato. Il bianco, simbolo di assenza e possibilità, avvolge tutto in un’atmosfera sospesa e silenziosa, lasciando spazio alla riflessione personale. I temi affrontati, dalla guerra in corso alla salvaguardia del pianeta, passando per la ricerca esistenziale, si intrecciano in una narrazione senza tempo, dove ogni scultura è una domanda aperta. La mostra è visitabile dal martedì al sabato, dalle 9.30 alle 17.
Sesto Calende –Per celebrare il centenario della nascita di Giancarlo Sangregorio è stato ideato un itinerario tra arte e territorio. L’evento, intitolato “La pietra, il legno, i luoghi Sangregorio”, rende omaggio al maestro milanese, tra i più significativi scultori italiani del secondo Novecento, attraverso una serie di mostre e iniziative diffuse lungo le sponde lombarda e piemontese del Lago Maggiore, in programma fino al 26 ottobre. Il progetto si snoda tra i luoghi più rappresentativi della vita e del lavoro dell’artista, con cuore pulsante a Sesto Calende, sede della Fondazione Sangregorio, dove sarà possibile partecipare a visite guidate alla suggestiva casa-museo dello scultore. Qui sono custodite numerose opere in pietra e legno, materiali prediletti che raccontano il profondo legame dell’artista con la materia e il paesaggio. L’itinerario coinvolge anche Arona, Angera e altre località del territorio lacustre, trasformandosi in un viaggio d’autore tra natura, arte e memoria. Le esposizioni tematiche saranno arricchite da eventi collaterali, incontri, passeggiate culturali e attività didattiche rivolte a un pubblico di tutte le età.
Milano – Ha inaugurato il nuovo ciclo di esposizioni dal titolo L’Ospite il dipinto L’Arlesiana (Ritratto di M.me Ginoux), realizzato nel 1890 daVincent Van Gogh esposto fino all’11 maggio a Milano nelle sale di palazzo Citterio. L’opera proveniente dalla Gnamc – Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e si inserisce nel progetto che intende proporre opere particolarmente significative della storia dell’arte, in prestito temporaneo da prestigiosi musei e istituzioni. L’Arlesiana (olio su tela, 61×50 cm) ritrae Marie Ginoux, proprietaria del Café de la Gare di Arles, meta di artisti tra i quali Paul Gauguin e Vincent Van Gogh che nella città provenzale trascorrono un periodo di sodalizio artistico (1888-1889) condividendo la casa-studio. L’opera potrà essere ammirata da giovedì a domenica, dalle 14 alle 19.
Milano – Oltre sessanta capolavori firmati da grandi artisti internazionali – da Marina Abramović a David Hockney, da Helmut Newton a Michelangelo Pistoletto – raccontano come è cambiato il concetto di bellezza nel corso del tempo. È il cuore di Deep Beauty, la mostra in corso al Mudec, che esplora le trasformazioni dell’estetica dal Novecento a oggi, attraverso linguaggi che spaziano dalla fotografia alla videoarte, fino all’intelligenza artificiale. Il percorso espositivo, curato da Denis Curti, è suddiviso in sei sezioni tematiche – Trasfigurazioni, Incanti, Vertigini, Labirinti, Nuovi Mondi, Artifici – che propongono una riflessione sulla bellezza e le sue molteplici declinazioni nella contemporaneità. Tra gli autori in mostra, anche David LaChapelle, Michel Comte, Robert Mapplethorpe, solo per citarne alcuni. Le opere dialogano tra loro creando un viaggio immersivo tra corpi, immagini, icone e percezioni. L’esperienza prosegue anche online, grazie a una visita virtuale sviluppata in collaborazione con AQuest, che riproduce fedelmente il percorso della mostra e permette di accedere a contenuti extra tramite QR Code. Deep Beauty è visitabile fino al 25 maggio con i seguenti orari: lunedì 14.30 – 19.30, da martedì a domenica 10.30 – 19.30, giovedì con apertura prolungata fino alle 22.30.
Milano – Prosegue, sino al 28 aprile, alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano la mostra “Art Crimes”, installazione site-specific di Angelo Accardi, artista italiano di respiro internazionale, tra i massimi esponenti del Pop Surrealismo e noto per le sue opere ironiche e spiazzanti. Art Crimes è un cortocircuito visivo e concettuale attraverso che prende forma in cinque tele di grande formato, video, statue ed oggetti di design firmati da Luxy e Gabriel, che dialogano con l’architettura e la storia dell’Ambrosiana, in un continuo slittamento tra tempi, stili e linguaggi. Art Crimes si inserisce negli spazi della Pinacoteca Ambrosiana come un dialogo audace tra arte contemporanea e patrimonio storico, mescolando epoche, stili e linguaggi in un gioco continuo di contrasti e connessioni. La mostra allestita nella sede di piazza Pio XI, è visitabile nei seguenti orari: giovedì e venerdì dalle 14 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 18.
San Benedetto Po (MN) – Al monastero di Polirone è in corso “Timeless Icons” la mostra dell’artista francese Jisbar tra i nomi più acclamati della street art internazionale. Conosciuto per le sue reinterpretazioni in chiave pop dei grandi capolavori dell’arte antica: dalla Monna Lisa alla Nascita di Venere, dalla Ragazza col turbante all’Urlo – Jisbar, inserisce nella scenaun caleidoscopio di riferimenti della cultura pop. La mostra, curata da Sandie Zanini, presenta oltre 25 opere inedite, suddivise in tre sezioni. Ogni tela si inserisce in un gioco di contrasti e armonie, in cui la memoria storica del luogo incontra la visione personale dell’artista. L’esposizione è aperta al pubblico sino al 11 maggio nei seguenti orari: sabato, domenica e giorni festivi 9.30-12.30 / 15-18.
Torino – La mostra “Da Botticelli a Mucha. Bellezza, natura, seduzione”, ospitata nelle Sale Chiablese di Torino, è un viaggio attraverso le diverse forme di rappresentazione della bellezza nel corso dei secoli. Tra Rinascimento e primo Novecento, l’ideale di bellezza ha trovato le più varie declinazioni. Con oltre 100 opere tra dipinti, disegni, sculture antiche e oggetti d’arte provenienti dai Musei Reali di Torino, dalle Gallerie degli Uffizi e da molte altre prestigiose istituzioni, l’esposizione spazia da magnifiche statue e bassorilievi archeologici di età romana, passando per Botticelli e Lorenzo di Credi (di cui vengono messi a confronto due straordinari capolavori)fino ad arrivare a opere rinascimentali. Un percorso tematico che tocca il mito, il fascino dell’antico, la natura e l’universo femminile, per giungere infine all’inizio del Novecento con la seduzione visiva delle opere di Alphonse Mucha, maestro dell’Art Nouveau. In occasione della mostra, è stato esposto nel nuovo Spazio Leonardo (al primo piano della Galleria Sabauda) lo splendido Volto di fanciulla, disegno autografo di Leonardo da Vinci realizzato tra il 1478 e il 1485 circa, proveniente dalla Biblioteca Reale. Prodotta dai Musei Reali di Torino e da Arthemisia, la mostra è curata da Annamaria Bava e sarà visitabile fino al 27 luglio, tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30, escluso il mercoledì.
Genova – “L’arte addosso. Gioielli d’artista” è la preziosa mostra recentemente inaugurata al Castello D’Albertis – Museo delle Culture del Mondo di Genova.L’esposizione presenta 208 pezzi della collezione di Sabina Melesi, tra cui gioielli firmati da Enrico Baj, Salvador Dalí, Riccardo Dalisi, Fabrizio Dusi, Piero Gilardi, Eduard Habicher, Jiří Kolář, Antonio Ievolella e Gaetano Pesce: vere e proprie opere d’arte, ideate e realizzate da artisti – alcuni dei quali maestri dell’arte moderna e contemporanea internazionale – come ornamenti per il corpo, nel corso delle loro carriere. La mostra è arricchita da fotografie d’archivio di Sabina Melesi, che la ritraggono accanto agli artisti, e da scatti in cui gli stessi autori posano con le proprie creazioni. Sono inoltre esposti alcuni progetti che hanno preceduto la realizzazione dei gioielli, insieme a piccole opere degli artisti che aiutano a comprenderne meglio il contesto creativo. A cura di Prashanth Cattaneo e Sabina Melesi, la mostra sarà visitabile fino al 22 giugno. Orari di apertura al pubblico: da martedì a domenica, dalle 10 alle 18.
Perugia – Mette a confronto il percorso di tre protagonisti dell’Informale italiano la mostra ospitata sino al 6 luglio a Palazzo della Penna – Centro per le Arti Contemporanee di Perugia. Si tratta di Afro Basaldella (1912-1976), Alberto Burri (1915-1995) e Giuseppe Capogrossi (1900-1972), dei quali viene indagato il passaggio dalla figurazione all’astrazione. L’esposizione, curata da Luca Pietro Nicoletti e Moira Chiavarini, con il coordinamento scientifico di Alessandro Sarteanesi si concentra, attraverso più di cento opere, sul periodo di svolta stilistica che vide i tre artisti superare le ricerche figurative degli anni Trenta e Quaranta per seguire, nei primi anni Cinquanta, una individualità formale di respiro internazionale. La mostra è aperta al pubblico nei seguenti orari: martedì-domenica: 10-19; aperture straordinarie: lunedì 28 aprile.