Lugano – Il MASI presenta la prima retrospettiva in Svizzera dedicata a Luigi Pericle (1916-2001). Nato a Basilea, ma di origine italiana, Pericle ha partecipato a un capitolo importante dell’arte del secondo Novecento, esprimendosi attraverso un personale astrattismo informale e tecniche di lavorazione particolari. Attraverso un’accurata selezione di documenti, dipinti e chine, la mostra ripercorre la ricerca artistica astratta dell’artista dagli anni 1960 agli anni 1980, evidenziando lo sviluppo del suo originale linguaggio espressivo. Le opere di Pericle, riscoperte recentemente, sono oggetto di un importante progetto di conservazione, studio e valorizzazione grazie all’Associazione Archivio a lui intitolata. La mostra, realizzata in collaborazione con il Museo di Villa dei Cedri di Bellinzona, si aprirà da domenica 18 aprile e rimarrà in calendario sino al 5 settembre. Orari: martedì, mercoledì e venerdì 10– 17; giovedì 10 – 20; sabato, domenica e festivi 10– 18.

Lugano – Gli spazi espositivi della collezione Giancarlo e Danna Olgiati (di via Riva Caccia ) ospitano la mostra “Terre” . Una selezione di ventidue opere tra pittura e scultura che spaziano dagli anni Venti al fino a oggi, accomunate da una dimensione “materica”. I quattordici artisti presenti in mostra – di epoche diverse e di varia origine geografica – indagano le qualità espressive della materia: dalla pittura dominata dai colori della terra di Zoran Mušič, alle ricerche informali di ambito italiano ed europeo, fino ai materiali “cosmici” di Enrico Prampolini, Eliseo Mattiacci e Anselm Kiefer. Fino al 6 giugno. Orari: venerdì – domenica 11-18.

Lugano – “Il Cristo deriso” di Orazio Gentileschi, opera inedita datata 1596, è esposta per la prima volta al pubblico nella Chiesa di San Carlo Borromeo in via Nassa. Gentileschi si attiene alla descrizione dei Vangeli: Gesù, coperto con un manto rosso scarlatto è in un cortile seduto su una sorta di pedana, dove è aggredito da uno sgherro con un bastone nodoso che gli preme con forza la corona di spine sulla testa. Al contempo, un secondo aguzzino in ginocchio e in finta adorazione, gli mette in mano una canna di bambù come scettro improvvisato. E’ possibile ammirare l’esposizione, promossa dalla Confraternita San Carlo Borromeo e a cura di Sira Waldner e Claudio Metzger fino al 4 maggio. (ingresso negli orari liberi dalle funzioni).

Chiasso – Al m.a.x Museo è ospitata la mostra dal titolo “La Reinterpretazione del Classico: dal rilievo alla veduta romantica nella grafica storica”. Duecento le opere esposte (provenienti da collezioni pubbliche e private) tra incisioni, acqueforti, bulini e puntesecche, stampe acquarellate, litografie e cromolitografie, realizzate tra il XVIII e il XIX secolo da diversi autori. E’ possibile ammirare, le incisioni volute da Johan Joachim Winckelmann per illustrare il suo volume “Monumenti antichi inediti”, le acqueforti di Giovanni Battista e Francesco Piranesi, di Luigi Rossini e le molte vedute di paesaggi delle città europee mete del Grand Tour, fra cui quelle di Nicolas-Marie-Joseph Chapuy e di Johann Jakob Wetzel. La mostra è accompagnata da un catalogo con saggi di Massimo Lolli, Susanne Bieri, Angela Windholz, Pierluigi Panza, Mauro Reali, Raffaella Bosso e Nicoletta Ossanna Cavadini oltre a un ricco apparato iconografico. Disponibile anche un “mini-catalogo” con i testi dei pannelli mostra e una selezione di immagini. Fino al 12 settembre.

Chiasso – Lo Spazio Officina del M.a.x. museo ospitano la mostra “Manlio Monti. Attività grafica e sua genesi”. L’esposizione propone un approfondimento sulla tecnica grafica dell’artista e incisore e sull’attività divulgativa da lui promossa negli anni. Esposta l’intera raccolta di stampe “Club 365”, progetto creato da Monti nel 1998, per favorire la conoscenza e la diffusione dell’incisione calcografica. Il titolo nasce dal fatto che i soci, aderendo con una sottoscrizione al costo di un franco al giorno, hanno finanziato il progetto a cadenza annuale per realizzare una cartella grafica, assegnando a tre artisti noti e in erba una incisione. Nel corso degli anni, si è sviluppata una raccolta di grande interesse. Si tratta di stampe numerate, firmate dall’autore e accompagnate da una spiegazione e da una biografia dell’artista. La tiratura, per ciascuna di esse, è limitata a sessanta esemplari. Fino al 3 giugno. Orari: da martedì a venerdì 14 − 18; sabato e domenica 10 − 12/ 14 − 18.

Bologna – E’ dedicata alla Collezione Romana la nuova sezione che arricchisce il percorso del Museo Archeologico visibile attraverso l’apposita app. Oltre quattromila oggetti, in gran parte compresi nei due nuclei collezionistici, quello Universitario e quello di Pelagio Palagi, oltre a lasciti più o meno consistenti di altri collezionisti privati. La raccolta comprende soprattutto oggetti  di produzione seriale e di scarso valore artistico, ma preziosi testimoni del vivere quotidiano al tempo dei Romani all’interno della domus (vasellame, illuminazione, arredi e strumenti). Ed ancora esemplari riferiti alla  religione e superstizione, al culto funerario, ai mestieri, ai sistemi di misura, agli ornamenti e a oggetti per la cura del corpo. La app, disponibile in versione iOS e Android, è scaricabile dagli store del proprio dispositivomobile oppure collegandosi al sito https://museon.it/bolognamuse

Bologna – “Sfregi”, è il titolo della prima mostra antologica in Italia di Nicola Samorì (Forlì, 1977), a Palazzo Fava. Si tratta di un progetto espositivo studiato dall’artista in esclusiva per le sale di via Manzoni. La mostra presenta circa 80 lavori che spaziano dalla scultura alla pittura a partire dagli esordi fino alle realizzazioni più recenti. Una lettura esaustiva e lenticolare del percorso da lui intrapreso negli ultimi vent’anni che illumina le opere più rappresentative della sua produzione. L’esposizione  è occasione per Samorì di cimentarsi in un faccia a faccia con l’intera storia dell’arte e in particolare con l’epoca barocca, articolando un percorso di suggestioni e analogie e innescando una stretta e intensa relazione con i preziosi fregi che decorano le pareti, stabilendo così una “affinità elettiva”, oltre che con gli spazi, con lo stesso patrimonio del Museo. La mostra, è programmata sino al 25 luglio.

Torino – Domenica 18 aprile, alle 18, GaM invita alla visita online “Il Primato dell’opera. Viaggio nell’Arte del Novecento”. Il percorso guidato consente di soffermarsi nei diversi ambienti del museo per cogliere l’aspetto d’insieme delle sale, delle opere e la descrizione di dipinti, sculture e installazioni attraverso video e fotografie esclusive. L’appuntamento con la guida è un’occasione per ripercorrere la storia dell’arte del Novecento, dalle Avanguardie storiche all’Informale, dal New Dada e Pop Art all’Arte Povera attraverso il tesoro della Città. Informazioni e prenotazioni: visita guidata online 8€ intero; ridotto 7€ (possessori di Abbonamento Musei); al numero 011 5211788 oppure scrivendo a info@arteintorino.com ; a seguito della prenotazione saranno inviati dettagli ed estremi bancari per effettuare il pagamento con bonifico oppure sarà possibile effettuare l’acquisto online.

Varese – Proseguono gli incontri online per ammirare le opere restaurate della Casa Museo Pogliaghi al Sacromonte, tesori raccontati, da coloro che li hanno riportati all’antico splendore. le storie di tappeti, tavolette dipinte e oreficerie liturgiche. Giovedì 22 aprile occhi puntati su sette piccoli dipinti, su supporto ligneo, di epoche diverse (XV-XVII secolo) provenienti dai depositi della Casa Museo che sono stati oggetto di un progetto formativo per gli allievi del Corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Torino. Un restauro connotato da una vasta casistica di problematiche conservative delle quali parlerà Alessandro Gatti del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Le oreficerie liturgiche saranno invece le protagoniste dell’ultimo appuntamento di giovedì 29 aprile. La collezione Pogliaghi raccoglie anche diversi calici e ostensori; nove manufatti di questa categoria sono stati studiati da Valentina Demontis  in una tesi che racconta non solo il loro restauro, ma svela anche il lavoro degli artigiani e il continuo riutilizzo di queste opere nei secoli. Gli incontri, organizzati da Archeologistics, in collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, hanno inizio alle 20.45 e si svolgono sulla piattaforma Zoom. Per partecipare  è richiesto un contributo di 7 euro (5 euro per studenti e abbonati AML) per ciascun appuntamento. I biglietti disponibili: https://bit.ly/3dIZK4f

Gornate – Tornano gli appuntamenti online dedicati alla scoperta dell’antico complesso monastico di Torba per adulti e bambini. “Cantieri digitali” questo il titolo dell’iniziativa intende far conoscere la storia del monumentale complesso longobardo, parte di un parco archeologico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, e mostrare l’instancabile lavoro degli archeologi in un interessante “dietro le quinte”.I ritrovamenti dei resti ossei emersi nei più recenti scavi archeologici saranno i protagonisti dell’incontro di martedì 20 aprile (alle 18- orario di tutti gli incontri) insieme alle analisi antropologiche che ne sono scaturite. Martedì 27 aprile invece verrà proposto uno speciale percorso tra i colori dell’arte, della spiritualità e della moda medievali, con un occhio alla simbologia e al confronto contemporaneo. Ai bambini, dai 7 anni in su, saranno invece dedicati gli incontri di sabato 17, mercoledì 21 e sabato 24 aprile  alle ore 16.30. Nel primo appuntamento si parlerà de“Il mestiere dell’archeologo”, tenuto da uno studioso che illustrerà come si conducono gli scavi, quali i materiali e gli strumenti necessari. Alla vita dei nostri antenati con “Le ossa raccontano” sarà invece dedicato l’incontro di mercoledì 21 aprile, volto a introdurre le scienze antropologiche, mentre nel pomeriggio di sabato 24 si parlerà d’arte e simbologia dei colori nel Medioevo. Cantieri Digitali si svolge sulla piattaforma ZOOM. Il link per la partecipazione al webinar sarà inviato nella giornata stessa dell’incontro. Per informazioni: 328 8377206; faitorba@fondoambiente.it ; www.fondoambiente.it

Varese – Dalle  vetrine (ma appena possibile in presenza)  della Lavit&friends artgallery di piazza Carducci, è possibile ammirare  acuni lavori del maestro Luigi Bello (classe 1928) eseguiti negli anni 80. Si tratta di differenti soggetti, dai paesaggi alle nature morte, opere su tela pregne di colori, dalle pennellate veloci, semplici e robuste, capaci di emozionare e stupire rivelando la gestualità futura dell’artista. Bello, legnanese di origine, ha esordito a Milano, prima alla scuola del Castello Sforzesco poi nel suo studio di via Solferino dove ha incontrato i grandi colleghi del secondo Novecento. L’artista nel tempo, approfondendo studi e ricerche ha poi trovato uno stile e un linguaggio personale, dove la realtà ha lasciato il posto all’astrazione, musicale, geometrica, gestuale. Una pittura palpabile dai segni decisi. L’artista vive e lavora a Cadegliano Viconago.

Milano – “Mutante il corpo mio s’abissa”, è il titolo della mostra personale di Matteo Gatti allestita negli spazi di Dimora. L’esposizione indaga il concetto di “mostro” quale costrutto material-simbolico tramite opere che prendono corpo in differenti supporti, tra cui installazione e disegno. Sviluppandosi in un percorso che ipotizza una mutazione alternativa dell’esistente, il lavoro di Gatti apre a possibili nuovi scenari di divenire. “Quello di Gatti – riporta la presentazione –  è uno sguardo al cambiamento che potrebbe manifestarsi in un’ipotetica post-civiltà, una fantasticheria giocosa e irriverente che indica come, forse, sia possibile apprendere da queste diverse forme di vita come farsi strada nell’avvenire”. La mostra, con lettura critica di Deborah Maggiolo è in calendario sino al 19 maggio. Per informazioni: +39 380 5245917

Milano – Proseguono gli incontri di Art.Live con tre nuove date per scoprire le 34 grandi artiste protagoniste de “Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600”, ospitata a Palazzo Reale : Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni e molte altre artiste recentemete scoperte. Gli apputamenti sono previsti domenica 18 e 25 aprile sempre alle 19 con l’esperto d’arte Sergio Gaddi. Per informazioni e prenotazioni consultare il sito www.lesignoredellarte.it.

Castiglione Olona – La biblioteca del Museo si arricchisce di nuovi e preziosi volumi grazie alla recente donazione di Agostino Alloro. Si tratta di due testi importanti, a disposizione di storici e studenti, che portano alla luce ulteriori notizie sulla storia del luogo. Il primo intitolato “La chiesa di Castiglione e le opere d’arte che contiene”, stampato nel 1874, è uno dei libri più antichi sull’argomento. L’autore è Francesco Peluso (Milano 1803 – Como 1892). Una particolare stampa che si caratterizza anche a livello tattile per il rilievo generato da ogni lettera impressa sulla carta a sua volta impreziosita da illustrazioni che restituiscono i particolari degli affreschi di Masolino e altri artisti che realizzarono opere nel luogo. Il secondo libro è “Castiglione Olona e Masolino da Panicale” di don Antonio Barili (Bellano 1863 – Castiglione Olona 1946), per oltre quarant’anni arciprete della Collegiata e instancabile promotore di restauri, tra i quali spicca l’intervento sugli affreschi in Collegiata e Battistero.