Questo lavoro in “prosodia poetica” è solo una parte di un lavoro di ricerca trans-letteraria, più ampio di Dino Azzalin, che prende il titolo provvisorio di ANime- ANimi ed è suddiviso in più parti che hanno una valenza solo procedurale rispetto al fatto temporale con cui sono stati scritti. Una sinapsi complessa di norme per l’accentazione delle parole, nei più diversi aspetti della lingua, che non distinguono la quantità o la tipologia semantica, ma la diversa particolarità del logos.
Infatti l’insieme dei caratteri prosodici, cioè di quei caratteri fonici – dinamici, melodici, quantitativi – che sono peculiari di una data sezione del discorso (parola o sillaba), vengono trattati con la versificazione poetica indipendentemente dall’articolazione essenziale di suono.
E’ un laboratorio reticolare di voci, un labirinto senza centro, uno scrivere “Transgenerico “che sorpassa le usuali spaziature letterarie, trans significa al di là, attraverso, passare oltre, attraversare, mutare da una condizione all’altra, che supera le divisioni e diventa forza nuova, creatrice, che si pone in ascolto degli altri anche quando la ferocia del linguaggio oppone tutta la sua drammatica disperazione.