Nel suo mondo pittorico, spiega Micaela Sposito, il colore si fa espressione di un contenuto emotivo e molto soggettivo.

La sua pittura non obbliga alcuna ricerca intellettualistica: Forchini traduce la felicità del guardare, in scoperta del vedere.

Ed è anche la ricchezza del suo immaginario che alimenta le sue figure; quell'immaginario che non è un sogno, né una fuga dalla realtà ma creazione di una nuova realtà o ricreazione della realtà esistente.

I volti e i sui corpi sono testimoni del tempo, lucidi e impietosi, scrive Mario Cossali, anche se non vi appartengono del tutto ma «affondano le loro radici nell'immenso bosco di tutto ciò che l'uomo ha immaginato per capire se stesso, il viaggio della vita e gli abissi che si aprono, le albe e i tramonti di ognuno».

Nella pittura e ancor più nel disegno Alberto Forchini appare proprio come un instancabile ricercatore della verità che giace al fondo di ogni esistenza, come diceva Umberto Saba. Quella verità che è fatta di storia attraversata consapevolmente e di destino in qualche modo subito.

L'arte di Forchini viaggia da una vita accompagnata da quei fantasmi che sono i nostri fantasmi, e per questo la sentiamo vicina ed anche per questo forse un po' la temiamo, perché è capace di svelare i nostri segreti, quella verità che giace al fondo.

 

Amai la verità che giace al fondo
Mostra personale di Alberto Forchini
Dal 29 novembre al 31 gennaio 2014
96 METRICUBI D'ARTE

Via Parini 8, 21013 Gallarate
T 0331.780350 il.corniciaio@libero.it
da martedì a domenica 9-12.30/15.30-19. Lunedì chiuso