Parrebbe regnare il silenzio attorno alla Canestra di frutta e nello studio del San Girolamo di Caravaggio. Parrebbe, ma non è così. San Girolamo è intento nello studio della Scrittura sacra, la quale – come egli stesso scrisse – non solo contiene tutto ciò che può proferire lingua umana, ciò che i sensi dei mortali possono ricevere, ma è la Parola stessa, senso di ogni altra parola. E la Canestra? Unico dipinto di Caravaggio nel quale la natura morta è un soggetto autonomo, fu acquistato dal Fondatore dell'Ambrosiana, che considerava la natura il Libro scritto da Dio; questo dipinto di incomparabile eccellenza, così lo definì il Cardinale, è sintesi dell'universo creato, volume spalancato per chi è assetato di conoscenza.

È occasione assi felice che due opere di Michelangelo Merisi, appartenute a Scipione Borghese e a Federico Borromeo, due tra i più raffinati e geniali mecenati del XVII secolo, cedano il posto l'una all'altra, in un proficuo dialogo culturale tra la Galleria Borghese e la Veneranda Biblioteca Ambrosiana; la prima accoglie la Canestra come protagonista della mostra Caravaggio e il Maestro di Hartford: l'origine della natura morta in Italia e la seconda riceve il San Girolamo nella Sala Federiciana, inestimabile scrigno di tesori insieme ad altri preziosi disegni ambrosiani che ci narrano l'affascinante iconografia del santo.

Si tratta del San Girolamo scrivente, capolavoro dipinto da Caravaggio agli inizi del Seicento, che per tre mesi sostituirà, nel percorso museale dell'Ambrosiana, la Canestra di frutta del maestro secentesco lombardo che sarà esposta nella rassegna sul Caravaggio, in programma proprio alla Galleria Borghese nel prossimo inverno.
L'iniziativa si completa con otto disegni, conservati in Ambrosiana che analizzano l'evoluzione dell'iconografia di San Girolamo, così com'è stata illustrata da Albrecht Dürer (San Girolamo nello studio), Giulio Romano (San Girolamo traduce la Bibbia), Guercino (San Girolamo nel deserto), Giuseppe Nuvolone (San Girolamo), Donato Creti (San Girolamo nel deserto), Giacomo Zoboli (L'ultima comunione di San Girolamo), Isidoro Bianchi (San Gregorio e San Gerolamo), Giovanni dell'Opera (San Girolamo tormentato).
Il San Girolamo scrivente è citato per la prima volta dallo storico Giacomo Manilli che lo registrava nel 1650 nella ‘Stanza del Moro' di Villa Borghese. Il dipinto presenta il santo nell'aspetto del penitente mentre, assorto nella lettura, allunga il braccio per intingere la penna nel calamaio. L'immobilità del santo si estende nell'ambiente (un interno appena accennato con una scrivania ingombra di volumi) costruito per piani paralleli assecondati dalle tracce di quella luce che rivela gli oggetti.
La modernità della stesura pittorica e la maturità compositiva inducono a datare la tela, tra la fine del 1605 e i primi mesi del 1606, ovvero ai momenti estremi della fase romana del Caravaggio, in continuità con la Cena in Emmaus di Brera e la Morte della Vergine del Louvre.
Com'ebbe modo di sottolineare Claudia Tempesta, "Il San Girolamo scrivente è una delle opere più sconcertanti del maestro, dove l'apparente rigore geometrico della composizione è contraddetto dal luminismo pluricentrico che svolge un nuovissimo compito sia dal punto di vista della composizione figurativa che di commento morale. L'opera è un dialogo della luce e dell'ombra: la luce chiara colpisce le pagine aperte su cui è posato il teschio: solo in presenza della morte si comprende e s'illumina il libro della vita".
Accompagna la mostra un bel catalogo Nomos Edizioni.

A corollario dell'iniziativa, saranno organizzati degli appuntamenti che approfondiranno le tematiche proposte dalla mostra, secondo vari tagli che vanno dalla storia dell'arte alla teologia.

Caravaggio. San Girolamo scrivente.

Milano, Pinacoteca Ambrosiana (piazza Pio XI, 2)
9 novembre 2016 – 19 febbraio 2017
Orari:
da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 18.00; chiuso lunedì
Chiuso il 25 dicembre, 1 gennaio
Ingresso sola mostra: Piazza San Sepolcro
Ingresso Pinacoteca Ambrosiana + mostra: Piazza Pio XI, 2
Biglietti:
Solo mostra:
€ 8,00 (acquistabile alla biglietteria della Pinacoteca in Piazza Pio XI, 2 e alla biglietteria della Cripta del Santo Sepolcro, piazza Santo Sepolcro)
Pinacoteca Ambrosiana (inclusa mostra San Girolamo):
intero € 15,00
ridotto € 10,00