L'area delle Ville Ponti - dal sito EuropaconcorsiL'area delle Ville Ponti –
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La rottura del fronte ambientalista – Una procedura d'urgenza per edificare sul colle di Biumo. E' il timore di Daniele Zanzi, noto botanico, nonché Presidente della Commissione per il Paesaggio istituita proprio da Palazzo Estense, a poche settimane dalla firma del protocollo d'intesa tra istituzioni locali e regionali e persino il Fai, per la rivalorizzazione del comparto compreso tra Ville Ponti, Villa Panza e Villa Mylius. "Una procedura che non avrebbe motivo di essere, che serve solo a superare i divieti ad agire in termini di cementificazione in una zona altamente delicata", sostiene Zanzi. E non è il solo a pensarla così. La compattezza dimostrata da Comune, Provincia, Regione Lombardia che ha già stanziato 250.000 euro per il progetto e Camera di Commercio, ha creato all'ultima curva la rottura del fronte dei difensori dell'ambiente. Da una parte Legambiente, Italia Nostra e Verdi Ambiente e società; dall'altra gli Amici della Terra che, al contrario, appoggiano pur qualche cautela il disegno.

La procedura – I partner dell'intesa puntano a questo progetto come ad uno dei più importanti per la città: l'unione dei tre parchi di Ville Ponti, Panza, Mylius, l'ampliamento degli spazi espositivi della stessa Villa Panza, migliorie viabilistiche, nuovi parcheggi e appunto il nuovo albergo a sostegno del centro congressi. Le tre associazioni contrarie parlano di un eccesso di cementificazione in una zona che di impatto ambientale, intorno ai polmoni verdi, ne ha già subito fin troppo. Preoccupazioni condivise dallo stesso Zanzi: "8500metri quadrati da edificare, almeno 120 stanze, l'impressione è che ne possa derivare un edificio di almeno 6 o 7 piani di altezza, visibile. Peggiore del progetto già presentato alcuni anni fa e invasivo allo stesso modo di quello realizzato in via Albani per i mondiali. Ma se per l'emergenza dell'evento sportivo poteva giustificarsi un certo tipo di procedura, in questo caso non è assolutamente giustificabile. Servirebbe, credo, solo a superare gli ostacoli e i divieti che ancora permangono all'edificazione". Una procedura, sostengono i contrari, che di fatto configura i firmatari dell'intesa nell'ambiguo ruolo di controllori e controllati. "Auspichiamo un iter molto più partecipato a vantaggio della trasparenza e del coinvolgimento dei cittadini", gridano le associazioni ambientaliste. Ma quel che stupisce, secondo Zanzi, è l'appoggio al progetto garantito dal Fondo per l'Ambiente Italiano. L'ampliamento degli spazi espositivi di Villa Panza e la valorizzazione del circuito dei parchi ha come altra faccia della medaglia l'adesione ad un nuovo inserto ad impatto ambientale ancora tutto da verificare, ma senz'altro non indolore. "E' vergognoso – tuona Zanzi – per una associazione che dovrebbe per statuto preservare l'ambiente naturale".

L'apertura di credito – Non sono dello stesso avviso Gli Amici della Terra che invece garantiscono un'apertura di credito nei confronti del Fai. "Non pensiamo che il Fai voglia svendersi – ha dichiarato in settimana il presidente Arturo Bortoluzzi – e ci schieriamo dalla sua parte". Ammettono, è vero, che la disponibilità all'albergo sia una scelta di compromesso, ma il tutto per il bene di Biumo, per il quale, l'auspicio dell'Associazione è che, oltre ad un nuovo insediamento modesto e ben integrato, si possa prevedere soluzioni innovative come la realizzazione di ascensori che diano una alternativa al traffico veicolare sul colle.
"Una follia – replica Zanzi – uno dei tanti progetti lanciati ma che non esistono. Il problema è che prima renderanno l'area edificabile, poi costruiranno e poi penseranno al resto. Alla faccia di quei castagni centenari che impreziosiscono la zona. Non si comprende che la peculiarità di Varese sono anche le aree incolte. E noi stiamo perdendo anche queste".