Prosegue fino al 4 marzo la mostra Progetto Porta Nuova, inaugurata sabato 24 febbraio presso la sede del Fotoclub il Sestante di Via San Giovanni Bosco 18.

La mostra fotografica dei soci del Fotoclub è composta da 24 foto (B&N e Colore) stampate su canvas cotone in formato 40×6. Il lavoro, durato alcuni mesi, si inserisce nel tema Educazione alla bellezza e ricordiamo che proprio paideia – educare – è il tema  della quattordicesima edizione del festival filosofico Filosofarti.

Il Progetto Porta Nuova nasce per sviluppare un lavoro fotografico di gruppo articolato su quattro linee direttrici:

  • Le linee e le superfici
  • Le luci e le ombre
  • La gente ed il movimento
  • Dal crepuscolo al notturno

La zona di Milano prospiciente alla stazione di Porta Garibaldi è contraddistinta da edifici e soluzioni architettoniche modernissime tra cui spiccano Piazza Gae Aulenti e l’Unicredit Tower e costituisce un fertile terreno di caccia per immagini evocative e non soltanto documentario.

Durante l’inaugurazione di sabato è intervenuto anche l’architetto Michele Miano che ha parlato del valore estetico educativo dell’architettura. Nella sua prolusione afferma che l’impianto di piazza Gae Aulenti ricorda Postdamer Platz realizzata da Renzo Piano a Berlino. L’edificio alto – aggiunge – è il presupposto di un contesto economico e sociale. Oggi, infatti, Milano ha una dimensione europea e di conseguenza partorisce edifici alti.
Miano propone anche un interessante parallelismo tra l’area di Porta Nuova a Milano e Strada Nuova (l’odierna Via Garibaldi) a Genova: nel 1550 nella Superba la famiglia Grimaldi progettò una strada con palazzi nobiliari, molto simile a livello concettuale a Gae Aulenti. Si tratta del primo esempio di lottizzazione urbana nota. Esiste però una grande differenza tra i due interventi. Se a Genova è presente un modello stilistico omogeneo dovuto al coordinamento degli architetti da parte di Bernardino Cantone, allievo di Galeazzo Alessi, in Porta Nuova gli edifici sono tutti diversi tra loro e riflettono l’evoluzione dell’architettura contemporanea che è dell’io, del singolo.

La fascinazione prodotta dal discorso di Miano non può che fare apprezzare maggiormente il Progetto Porta Nuova, visitabile presso Il Sestante Fotoclub fino al 4 marzo.

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Eleonora Manzo