Esterno della CappellaEsterno della Cappella

Simbolo e comunità – Dieci anni fa grazie all'interessamento dell'associazione abbiatese Club 33, della parrocchia, che ha appoggiato con entusiasmo l'iniziativa, e di molti simpatizzanti, che a vario titolo l'hanno voluta, è sorta la Cappella della Madonna del Volontariato. Lo scopo era quello di creare un luogo di riflessione e d'incontro in occasione della festa di tutti coloro che danno gratuitamente il proprio tempo, secondo le proprie capacità ed attitudini in svariate attività. Nel tradatese sono numerose le persone che si prodigano verso il prossimo, sia a titolo personale, sia entro un'associazione di volontariato, ricordate tutte in una stele in bronzo a lato della cappella. Creare un punto di aggregazione di fede e scambio reciproco di conoscenza, di esperienze condivise e di sostegno anche solo morale tra persone con lo stesso slancio verso il prossimo, è come riconoscere la loro storia e passarla ai posteri come simbolo e segno di una comunità intera.

Il restauro – Il restauro delle tre statue lignee è stato curato da Fiorella Limido, restauratrice e pittrice, che in questa occasione ha svolto un'accurata pulizia a base d'acqua, ha applicato una soluzione antitarlo, per prevenire i danni conseguenti ed apportato alcuni ritocchi di colore e stucco nelle parti che presentavano delle lacune. La Madonna posta al centro della cappella con una corona dorata sul capo, ha in braccio il Bambino; alla sua destra vi è San Domenico inginocchiato e dal lato opposto una figura di santa, come San Domenico, inginocchiata con le mani protese in avanti; a oggi questa figura non è ben identificata, forse è riconducibile a santa Caterina da Siena. Appartiene all'Ordine domenicano, in quanto presenta una veste bianca sormontata dal mantello nero che le copre il capo, sul quale poggia una corona di spine. Questo particolare iconografico potrebbe far pensare a Santa Rosa da Lima rappresentata solitamente giovane, come suggeriscono anche i lineamenti fisionomici della statua lignea in questione, e spesso con la corona di spine sul capo; il Bambino in braccio, le rose, il ramo di giglio sono gli altri caratteri iconografici che la distinguono. Entrambe le statue a lato della Vergine presenti nella cappella abbiatese sono povere di questi ulteriori elementi per aiutare nella loro sicura identificazione.

Cappella Madonna del VolontariatoCappella Madonna del Volontariato

Echi dal passato – L'apparato ligneo ha una storia legata alla comunità abbiatese, che l'ha ereditata da una famiglia milanese, i Motta, sfollata nel tradatese nel periodo della guerra. I Motta avevano salvato le tre statue lignee di una chiesa, distrutta dai bombardamenti bellici avvenuti su Milano e successivamente le avevano donate alla Parrocchia dei santi Pietro e Paolo di Abbiate Guazzone. Per un certo periodo le tre statue vennero collocate nella colonia della comunità nella cittadina di Portone in Valsassina per poi ritornare ad Abbiate Guazzone dopo molti anni e ritrovare nel 1999 una nuova collocazione nella Cappella della Madonna del Volontariato. A ricordo del periodo in cui molti abbiatesi poterono godere della colonia montana vi è una piccola campana, posta a fianco della cappella e parte integrante della stessa: è quella originale con la quale gli ospiti erano invitati al desco quotidiano durante le vacanze.