solevoci2.jpgVoce all’Associazione- Gli appuntamenti sono due, quello di sabato 24 e quello di mercoledì 28. Procediamo con ordine: la sera della Vigilia di Natale, la città di Varese sarà abbellita da luci e immagini che verranno proiettate sugli edifici più imponenti. A rendere l’atmosfera più suggestiva, la musica. Esclusivamente "a cappella" e proposta dall’Associazione Culturale Solevoci. "Rispetto agli anni scorsi" – spiega ai microfoni de La6Tv il Presidente Fausto Caravati"abbiamo deciso di rimandare il tradizionale concerto dal vivo poiché, non potendo occupare l’interno della Basilica di San Vittore e dovendo allestire il nostro palco all’aperto, il pericolo maltempo avrebbe condizionato eccessivamente il programma. Ma niente paura" – prosegue Caravati – "l’appuntamento è solo spostato di qualche giorno". Infatti, la sera del 28, all’interno della Basilica si esibirà un coro di 60 bambini, il Greensleeves Gospel Choir e la Chiasso Swing Orchestra. Un concerto che promette di stupire il pubblico, regalando grandi emozioni.

 

Solevoci, chi è – L’Associazione culturale Solevoci si impegna, dal 2003,solevoci1.jpg per divulgare la musica vocale polifonica Pop e Jazz attraverso festival, seminari, concorsi, attività di formazione e perfezionamento musicale. Per tale ragione, è stata istituita una vera e propria accademia che si impegni per coinvolgere i giovani, insegnando loro il valore e la bellezza del canto. "Da gennaio"spiega Caravati – "partirà un nuovo progetto che troverà sede al Teatro Santuccio di Varese. Sono invitati a partecipare ragazzi e ragazze che abbiano tra i 15 e i 25 anni e che vogliano cimentarsi in una nuova avventura musicale. Lo scopo è quello di scegliere 20 elementi che costituiranno un coro coreografato con repertorio pop. Un’idea che prende spunto dai recenti fenomeni americani di Glee e di Sing Off".

 

 

Un po’ di storia – Tanto di cappello a chi si esibisca a cappella: "servono un ottima preparazione ed intonazione" – spiega Caravati – "poiché non vi è l’accompagnamento musicale a fondersi alla voce, a dare armonia e a scandire il ritmo. Ogni suono proviene esclusivamente dalla bocca di chi si esibisca". Eppure, pur non essendo un’attività semplice, quella del canto " a cappella" ha una lunga storia che parte dall’America per coinvolgere, a partire dagli Anni Quaranta, l’Italia. La nostra Nazione vanta di una secolare tradizione di corali polifoniche, nonché l’importante realtà popolare del coro alpino. Negli Anni Quaranta appunto, si ascoltavano i Platters e le Peters Sisters, i primi gruppi americani ad avere successo nel nostro Paese. Ma in quegli anni sono soprattutto il Quartetto Cetra, il Trio Lescano e importanti interpreti come Rabagliati, pioniere dello swing italiano, a diffondere la passione per "la canzone senza musica" . Su questa scia, nascono diversi gruppi destinati a un discreto successo, come il quartetto maschile Radar. Dagli Anni Sessanta agli Anni Novanta, però, questo tipo di produzioni musicali sembra estinguersi. Il fenomeno dei gruppi vocali torna alla ribalta nel 1994 quando, al Festival di Sanremo, trionfano i Neri per Caso con una canzone eseguita completamente "a cappella". Rinasce così la curiosità per questo genere musicale che, comunque, rimane di nicchia (vista anche la difficoltà e la predisposizione vocale necessari per eseguirlo).

 

Info – Per conoscere Solevoci e tutte le sue attività, visitate il sito Internet www.solevoci.it. VIDEO

L’Associazione Culturale Solevoci di Varese, promotrice e sostenitrice della canzone "a cappella", presenta ai microfoni de La6Tv i prossimi appuntamenti che si susseguiranno prima della fine dell’anno e anticipa la grande novità del 2012: un progetto destinato a coinvolgere i giovani per la costituzione di un nuovo coro.VIDEO